No, Facebook non sta spiando la tua conversazione tramite il microfono. Tuttavia, sembra capire sempre quali sono le tue esigenze.

No, Facebook non sta spiando la tua conversazione tramite il microfono. Tuttavia, sembra capire sempre quali

Sei mai stato vittima della sensazione che Facebook ti stia osservando da qualche parte, in agguato tra i dati, pronto a svelare i tuoi più intimi pensieri e desideri? In realtà, non c’è bisogno che il social network spii le tue conversazioni, perché sa benissimo cosa ti serve, anche prima che tu lo sappia.

Immagina un mondo in cui le tecnologie e le metodologie di analisi dei dati si mescolano in un intricato labirinto, svelando i più profondi segreti delle tue abitudini, gusti e preferenze. Facebook non ha bisogno di ascoltare le tue parole, ma guarda dove vai, cosa compri al supermercato con la tua carta fedeltà, quali posti frequenti e cosa cerchi su internet.

Le compagnie tecniche, come dei moderni oracoli, predicono i tuoi pensieri più reconditi, la tua prossima mossa, le tue necessità ancora latenti. Non si tratta di magia, ma dell’abilità nell’analisi dei “big data”, un’enorme ragnatela di informazioni tessute attorno a te.

C’è un’illusione di controllo, un’apparenza di libera volontà nell’utilizzo delle applicazioni, ma il vero potere risiede nel sapere segreto delle corporazioni, che con astuzia e calcolo giocano con le tue inclinazioni, modellando le tue scelte.

E tu, consapevolmente o meno, concedi a Facebook e alle altre piattaforme il permesso di scrutare i tuoi passi, di oltraggiare i tuoi spazi più riservati. Anche nelle geolocalizzazioni tacite e nei click distratti, vendi la tua privacy in cambio di una navigazione più fluida, di annunci personalizzati che sottolineano ogni tuo desiderio.

Ma c’è chi resiste, chi con astuzia affina le proprie impostazioni, limita la raccolta dei dati, cerca di sottrarsi alle reti invisibili delle informazioni mercificabili.

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E tu, Mantieni accesa la fiamma della consapevolezza, sii vigilante nei meandri della tecnologia, non cedere completamente, perché l’ombra dell’omniscienza digitale può essere sfidata, la tua libertà può ancora trovare spazio nell’inarrestabile fluire dei dati.