Possono svuotare il tuo conto bancario utilizzando un terminale POS? Ritorna la diffusione di notizie false riguardo al pagamento contactless

Possono svuotare il tuo conto bancario utilizzando un terminale POS? Ritorna la diffusione di notizie false

Navigando per la Rete ti imbatti in storie straordinarie, che spesso hanno il potere di suscitare in te emozioni contrastanti. È proprio il caso di quella che circola riguardo al furto tramite l’utilizzo di Pos mobili e la tecnologia contactless. Ti rendi conto di quanto sia facile lasciarsi trascinare dalla paura di subire un furto digitale, soprattutto quando si tratta del proprio denaro.

Immagina di essere seduto su un pullman, in un viaggio verso nuove avventure, quando arriva un’avvisaglia digitale: il tuo conto, che fino a un istante prima era saldo e sicuro, è stato svuotato da un versamento sospetto mai effettuato da te.

Eppure, bisogna fare attenzione a non lasciarsi prendere dalle paure e dalle preoccupazioni stravaganti che aleggeranno sempre intorno a noi. La realtà è spesso meno drammatica di quanto sembri, e la fantasia popolare può amplificare e deformare il modo in cui percepiamo la realtà.

Non ci riferiamo, naturalmente, a falsi allarmismi e bufale digitali, ma è importante tener presente che la paura è un cattivo consigliere. Viviamo in un’era in cui la tecnologia avanza a passi da gigante e noi dobbiamo fare altrettanto, imparando a orientarci tra le innovazioni digitali e a proteggerci in modo adeguato.

E dunque, sappi che sebbene possano accadere casi di frode e di malintenzionati in rete, è essenziale mantenere la calma e adottare le giuste precauzioni, come si farebbe in qualsiasi altra situazione della vita quotidiana. Lasciaci andare le tue paure e seguici in un mondo digitale che è tutto da scoprire.

Mantenendoti attento ma non paranoico, potrai godere appieno dei vantaggi e delle meraviglie che la tecnologia può offrirti.

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Le attività misteriose dell’hacker che viaggia quotidianamente”

  E così ci ritroviamo a essere vittime e, allo stesso tempo, artefici di queste

Oh, ti trovi di fronte a una di quelle storie capaci di creare un sussulto nella trama tranquilla della tua quotidianità. Un racconto che si insinua come un sottile filo narrativo nell’ordito ordinario della tua vita. È la leggenda dell’hacker misterioso, che si aggira tra la folla con un dispositivo portatile in mano, pronto a succhiare via i tuoi soldi con un semplice tocco.

Immagina, se vuoi, un individuo enigmatico, con occhi che brillano di sapienza tecnologica, un moderno, avvolto dalla folla come un personaggio uscito da un romanzo di fantascienza. Si avvicina con il suo strumento, un POS mobile, pronto a strappare via le tue ricchezze senza neppure sfiorare il tuo portafoglio.

Questa vicenda prende vita come un racconto che si rinnova continuamente, trasformandosi e adattandosi alle nuove realtà tecnologiche e sociali. Un po’ come i giochi della fantasia con cui da bambino immaginavi di essere un supereroe in grado di sconfiggere tutti i nemici, solo con la forza del pensiero.

Lo scandalo dietro a questa storia è la facilità con cui si diffonde, prendendo il volo sui social e nelle conversazioni quotidiane. Come le voci che si riverberano da una stanza all’altra in una vecchia dimora, raccogliendo nuovi particolari ad ogni passaggio. La realtà e la finzione si mescolano, finendo per generare una verità distorta, ma allettante, che viene accolta con entusiasmo da chiunque incontriamo.

E così ci ritroviamo a essere vittime e, allo stesso tempo, artefici di queste storie al confine tra la realtà e la pura fantasia, desiderosi di crederci, di dar vita a un mondo fatto di minacce invisibili e pericoli che si nascondono dietro ogni angolo.

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Ma sappi che nulla è mai come sembra, soprattutto nelle trame intricate dei racconti che intrecciamo ogni giorno, dove la realtà è solo uno degli strati del grande arazzo della vita, insieme alla fantasia, alla paura e alla curiosità che ci spinge a credere alle storie più fantastiche.

Ricorda, la realtà non è mai definita e certa come lo schematismo dei fatti potrebbe farci credere. È un costante divenire, un fluire di cicli e narrazioni che si mescolano, si sovrappongono e si trasformano, come un capriccioso giullare che ci tiene desta l’attenzione, incantandoci con i suoi giochi di sabbia mai completamente delineativi o rivelatori.

Per quali motivi non è possibile commettere un furto utilizzando un Pos mobile?

Viviamo in un'era in cui la tecnologia avanza a passi da gigante e noi dobbiamo fare

Uno dei motivi per cui ci si può tranquillizzare è condiviso con la presunta minaccia del chip sottopelle usato per il controllo da parte dei governi: il raggio d’azione. Nel caso delle carte dotate di tecnologia contactless, parliamo di una distanza inferiore ai tre centimetri. Inoltre, sarebbe necessario un dispositivo appositamente progettato per carpire denaro attraverso giacche o borsette, non è sufficiente maneggiare un normale Pos mobile. Un tale dispositivo potrebbe avere un raggio d’azione più ampio, ma comunque non funzionerebbe: dovrebbe infatti utilizzare delle chiavi crittografiche che sono rese disponibili solo dalla banca del malcapitato pendolare. Inoltre, per importi superiori a 25 euro, il PIN è comunque richiesto.

Questa sarebbe una tecnica autolesionista. Perfino ammettendo che un misterioso hacker possieda questo speciale Pos e indovini casualmente la banca di un pendolare, utilizzare le chiavi crittografiche in modo così lampante significherebbe praticamente gridare ai quattro venti: “Sono un ladro, arrestatemi”. In altre parole, anche ammettendo la possibilità teorica, nella realtà nessun hacker sarebbe così insensato da mettere in atto questa tecnica per rubare il nostro denaro.