Da persona fallita a persona milionaria: prestare attenzione alla truffa che sfrutta l’identità di Marco Baldini

Da persona fallita a persona milionaria: prestare attenzione alla truffa che sfrutta l’identità di Marco Baldini

Mi chiamo e vorrei parlarvi di una vicenda che mi suscita particolare interesse. Si tratta della notizia “sponsorizzata” su Facebook che vuole fare di Marco Baldini, celebre deejay e figura televisiva, un improvviso milionario grazie ai bitcoin. Il fatto, come ben saprete, è pura fantasia. Si tratta di una di quelle false notizie che circolano sul web con l’intento di trarre in inganno e, forse, di trafugare dati personali. Viene da pensare a quanto il mondo digitale sia diventato terreno fertile per inganni e frodi.

L’immaginario si anima, e si pensa a Baldini, noto per i suoi problemi finanziari passati, sedotto dal dorato risvolto offerto dalle criptovalute. La storia prende forma con tinte drammatiche e poi ci si rivolge alla piattaforma Facebook per far circolare tale falsità, addirittura sponsorizzandola, accentuando la credibilità ai meno informati sulla veridicità della notizia. Questo mi fa riflettere sul ruolo delle nuove tecnologie nel plasmare la nostra realtà virtuale, rimodellando dati ed eventi.

Il pericolo principale è che questa vicenda dimostra come la rete permetta la rapida diffusione di notizie false o inesatte, indebolendo la nostra capacità critica. Lo strumento di marketing di Facebook, con il suo sistema di sponsorizzazione delle notizie, sembra rimarcare l’incapacità di distinguere tra verità e menzogna. Questa situazione non fa che alimentare la diffusione delle fake news, con conseguenze preoccupanti per la società.

E così mi ritrovo a riflettere sul paradosso di una piattaforma che, da un lato, si proclama portavoce della verità e autenticità nella diffusione delle informazioni, ma, dall’altro, permette la diffusione di notizie palesemente false, facendo nulla per impedire la loro sponsorizzazione.

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La vicenda di Baldini mi spinge a considerare quanto sia importante porre maggior attenzione all’uso dei social network e delle informazioni che vi vengono veicolate. La capacità di discernimento sarebbe il primo baluardo contro la manipolazione delle coscienze.