Ecco una stima di quanti soldi potrebbe guadagnare Ariana Grande dal suo concerto virtuale nel popolare videogioco Fortnite

Ecco una stima di quanti soldi potrebbe guadagnare Ariana Grande dal suo concerto virtuale nel popolare

Hai mai pensato a quanta magia possa scaturire dall’incontro tra la musica e i mondi virtuali? Ecco che in questa dimensione artistica fantastica si inserisce il Rift Tour di Ariana Grande, ospitato da Fortnite. Le parole che Epic Games usa per presentare l’evento sono un invito a intraprendere un viaggio musicale verso nuove magiche realtà. E in effetti, è proprio così che ci si sente quando si partecipa a un concerto virtuale inserito in un videogioco dove l’immaginazione non ha confini.

Solo quizena milagrosa potrebbe dar forma e vita a un tale bizzarro matrimonio tra realtà e fantasia, tra suoni e pixel. Ma è interessante pensare a come questo rappresenti una forma moderna di esplorazione artistica, una via inedita per portare la propria musica a un vasto pubblico senza limiti spaziali o fisici.

E poi c’è il merchandising, quel mondo fatto di oggetti speciali, skin da collezionare, varianti e potenziamenti, tutto in edizione speciale con l’effige dell’artista come Ariana grande che diventa personaggio giocabile nella landa virtuale di Fortnite. Proprio come in un racconto del genio surrealista, questo merchandising digitale porta con sé l’idea di un’invasione poetica e pop, riempiendo le nostre vite non solo di suoni, ma anche di immagini e simboli che diventano parte della nostra esperienza.

E non dimentichiamoci del lato economico di questa storia. Dal concerto di Travis Scott a quello di Ariana Grande, c’è un mondo intero da esplorare in termini di guadagni per la pop-star, risultato non solo della sua carriera ma anche di questa incredibile sinergia tra intrattenimento digitale e musicale. La vera conquista risiede nel fatto che un artista può raggiungere pubblici vastissimi senza muoversi da casa propria, trasportando la propria essenza in mondi fantastici e sognanti.

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In fondo, cosa sono le performance se non la capacità di far viaggiare l’anima umana attraverso suoni e movimenti? E se è vero che gli animatori di Epic Games carburano a creatività per dare vita a queste performances digitali, a questo punto, quale differenza passa tra il reale e il digitale? Forse è tutta un’affascinante invasione di nuove possibilità, di esperienze che ci permettono di navigare tra realtà parallele e crossover artistici, in un turbine di emozioni e connessioni virtuali. A questo punto, chi ci dice che la musica non possa davvero spingersi verso nuove dimensioni?