La Prima Guerra Mondiale, definita così perché fu il primo conflitto della storia che coinvolse varie aree del mondo contemporaneamente, ebbe un impatto devastante sull’Europa e su parti di altri continenti tra il luglio 1914 e il novembre 1918. Fu un evento che sconvolse la vita politica e sociale in tutto il mondo, provocando circa 17 milioni di morti.
Ma perché scoppiò la guerra e come si sviluppò? Le cause della Prima Guerra Mondiale sono da ricercare in una serie di tensioni politiche, economiche e sociali che coinvolsero le principali potenze europee dell’epoca. Il sistema di alleanze, gli interessi coloniali e la crescente rivalità tra le nazioni contribuirono a innescare una spirale di eventi che portarono infine allo scoppio del conflitto.
La guerra coinvolse milioni di cittadini mandati a combattere sul fronte, ma il suo impatto si fece sentire anche nelle zone non interessate direttamente dalle operazioni militari. L’Europa venne completamente ridisegnata, le economie furono messe a dura prova e le conseguenze politiche furono profonde. Al termine delle ostilità, il mondo si trovò proiettato in una nuova epoca, segnata dalla ricerca di stabilità e pace dopo gli orrori della guerra.
La Prima Guerra Mondiale inaugurò uno dei periodi più bui della storia recente, lasciando dietro di sé una ferita profonda nella storia dell’umanità.
Le storia delle origini della guerra attraverso le epoche e le culture diverse
Contenuti della pagina:
- Le storia delle origini della guerra attraverso le epoche e le culture diverse
- L’evento che ha provocato l’inizio della Prima Guerra Mondiale
- Le varie forze in gioco e i diversi schieramenti presenti sul campo di battaglia
- I vari fronti presenti durante il periodo del conflitto armato
- utilizzate durante la guerra.
- Qual è stata la natura della guerra?
- Le conseguenze delle azioni: chi sono i vincitori e i perdenti
Il conflitto scoppiato nel 1914, comunemente noto come la Prima Guerra Mondiale, non può essere attribuito solamente all’attentato all’arciduca Francesco Ferdinando. L’assassinio, seppur grave, rappresenta solamente uno degli elementi che hanno contribuito all’esplosione di una crisi di proporzioni globali.
Le tensioni diplomatiche tra le potenze europee, con particolare riferimento agli interessi nell’area balcanica, hanno svolto un ruolo cruciale. Le rivalità tra gli imperi (ottomano, russo e austriaco) e i movimenti nazionalisti locali hanno alimentato un clima di instabilità che ha contribuito allo scoppio del conflitto. Anche l’Italia ha avuto un ruolo rilevante, rivendicando territori abitati da italiani ma soggetti all’impero d’Austria: Trieste, Venezia Giulia, Istria e Dalmazia.
Le tensioni coloniali in Africa e in Asia, unitamente al controllo dei mari, hanno ulteriormente alimentato il contesto di competizione tra le potenze mondiali. Tuttavia, è importante sottolineare che le controversie esistenti nel 1914, seppur serie, non avevano una gravità superiore a quelle degli anni precedenti che non avevano portato ad uno scontro su vasta scala tra le grandi potenze.
L’evento che ha provocato l’inizio della Prima Guerra Mondiale
La guerra scoppiò a causa di un meccanismo a catena innescato dalla divisione dell’Europa in due blocchi: la Triplice Intesa tra Regno Unito, Francia e Russia, e la Triplice Alleanza tra Germania, Italia e l’Impero d’Austria. Quando l’Austria dichiarò guerra alla Serbia, scattò il gioco delle alleanze: la Russia prese le armi contro l’Austria per difendere i suoi alleati serbi e gli altri Paesi fecero lo stesso.
Inoltre, la politica del prestigio giocò un ruolo fondamentale nella decisione di entrare in guerra, poiché nessuno voleva apparire meno forte e deciso degli altri. In sintesi, il sistema delle relazioni internazionali non era organizzato in modo da risolvere le controversie in modo pacifico e locale, e questo contribuì allo scoppio del conflitto.
Le varie forze in gioco e i diversi schieramenti presenti sul campo di battaglia
La prima guerra mondiale, che vide contrapposti l’Intesa e gli Imperi centrali (Germania e Austria), coinvolse diversi altri Paesi. Inizialmente neutrale, l’Italia entrò in guerra al fianco dell’Intesa nel maggio del 1915, nonostante facesse parte della Triplice Alleanza. Gli Stati Uniti si unirono al conflitto nel 1917, schierandosi dalla stessa parte, insieme ad altri Paesi con un ruolo più marginale come Portogallo, Romania e Giappone.
Accanto a Germania e Austria, presero le armi l’Impero Ottomano (che comprendeva l’attuale Turchia e buona parte del Medio Oriente), la Bulgaria e alcuni Paesi minori.
I vari fronti presenti durante il periodo del conflitto armato
La Prima Guerra Mondiale vide scontrarsi diversi fronti principali, ciascuno con le proprie peculiarità strategiche e storiche. Approssimativamente due fronti spiccarono nell’impiego di risorse e nell’elevato numero di vittime: il fronte occidentale e il fronte orientale.
Il fronte occidentale vide la Francia opporsi alla Germania. I tedeschi, nel corso della guerra, tentarono per tre volte di avanzare sul territorio francese (nel 1914, 1916 e 1918), ma furono costretti a ritirarsi di fronte all’opposizione francese, sostenuta sia dagli inglesi che, a partire dal 1917, anche dagli americani.
Il fronte orientale vide invece le Potenze Centrali fronteggiare la Russia (la Polonia non esisteva all’epoca). Dopo un’iniziale offensiva russa, tra il 1914 e il 1915, i tedeschi (assieme agli austriaci in misura minore) ottennero diverse vittorie e riuscirono a occupare parte del territorio russo, fino a quando la rivoluzione bolscevica pose fine alle ostilità.
Un terzo fronte importante fu quello italiano, in particolare nella regione della Venezia Giulia con alcune battaglie anche in Trentino. A seguito di prolungate battaglie sul fiume Isonzo, gli austriaci, con il supporto dei tedeschi, riuscirono a sfondare le linee italiane nella battaglia di Caporetto nell’ottobre 1917 e a avanzare notevolmente nel territorio italiano.
Combattimenti si ebbero anche in altre aree del mondo, ad esempio in Turchia con l’attacco anglofrancese presso lo stretto dei Dardanelli, nei Balcani con scontri in Serbia, Albania, Bulgaria e Macedonia, e nel Medio Oriente, dove gli arabi insorsero contro il dominio ottomano grazie al supporto inglese. Non mancarono infine episodi di scontri navali, come ad esempio la battaglia dello Jutland del 1916 tra flotte inglese e tedesca.
utilizzate durante la guerra.
Durante la Prima Guerra Mondiale, i soldati erano impegnati in combattimenti che si svolgevano principalmente nelle trincee, delle lunghe buche scavate nel terreno. Le trincee dei due schieramenti erano disposte a breve distanza l’una dall’altra e quando veniva dato l’ordine di attaccare, i soldati dovevano attraversare la “terra di nessuno”, sotto il fuoco delle mitragliatrici nemiche, per raggiungere la trincea avversaria.
Gli assalti portavano a un gran numero di morti e, anche quando si riusciva a conquistare la trincea nemica, l’avanzata era limitata a poche centinaia o decine di metri. Fu per questo che la Prima Guerra Mondiale divenne nota come una guerra di posizione. Solo in alcune rare occasioni gli eserciti riuscirono a sfondare le difese nemiche e a ottenere un avanzamento significativo sul fronte.
La maggior parte dei combattenti era costituita da soldati di leva, cioè cittadini comuni richiamati alle armi, che erano costretti a combattere pena la severa punizione, spesso la fucilazione. Solo una minoranza partecipò al conflitto per un senso di patriottismo.
Qual è stata la natura della guerra?
Durante la Prima Guerra Mondiale, si assistette all’introduzione di nuove armi, come i carri armati nel 1916, che cambiarono il volto delle battaglie. Gli aerei, già impiegati in ambito bellico, acquisirono maggiore importanza, mentre l’uso dei gas, purtroppo impiegati in modo disumano, fu bandito negli anni successivi dal panorama internazionale.
La guerra coinvolse non solo i soldati, ma anche l’intera popolazione dei Paesi in guerra. Le economie vennero riconvertite per sostenere lo sforzo bellico, con evidenti ripercussioni sulle condizioni di vita della popolazione. Inoltre, governi e media avviarono una massiccia propaganda patriottica, dipingendo il nemico come la personificazione del male. L’obiettivo era coinvolgere al massimo i cittadini, sia coloro che restavano a casa, sia i soldati mandati al fronte, e far loro comprendere che il nemico rappresentava una vera e propria minaccia per la civiltà.
Questi furono gli strumenti utilizzati per coinvolgere le masse e alimentare il sentimento patriottico durante la Prima Guerra Mondiale.
Le conseguenze delle azioni: chi sono i vincitori e i perdenti
La prima guerra mondiale ebbe termine nel novembre del 1918. Sul fronte orientale, la Russia depose le armi già in marzo, in seguito alla rivoluzione bolscevica. Sul fronte occidentale, i francesi e gli inglesi, con il supporto degli americani, riuscirono a rompere le linee tedesche in ottobre. Nello stesso periodo, l’esercito italiano contrattaccò con successo e riconquistò i territori persi nel 1917.
Germania e Austria si arresero e a gennaio del 1919 a Parigi iniziò una conferenza di pace. Ai Paesi sconfitti furono imposte condizioni molto pesanti, sia sul piano delle perdite territoriali, sia su quello economico. L’impero d’Austria e quello ottomano furono smembrati; la Germania, oltre a perdere molti territori, fu costretta a pagare una enorme somma di denaro ai vincitori.
Fu decisa anche la nascita di nuovi Stati, come Jugoslavia, Cecoslovacchia, Polonia, Ungheria.
Il conflitto sconvolse la vita politica di molti Paesi. L’Italia, pur essendo tra i vincitori, nel dopoguerra attraversò una profonda crisi che nel volgere di alcuni anni portò all’instaurazione della dittatura fascista; in Russia salì al potere il partito comunista; in Germania fu rovesciata la monarchia.
Infine la guerra ebbe profonde conseguenze anche dal punto di vista sociale. In tutti i Paesi coinvolti, infatti, fu accelerata la “nazionalizzazione delle masse”. Molti soldati, provenienti dalle aree rurali e insofferenti alla vita di paese, al fronte fecero esperienza di un mondo più grande, entrarono in contatto con connazionali di altre regioni e iniziarono a interessarsi della vita pubblica e della politica.