La Seconda Guerra Mondiale: una sintesi delle cause, dei principali avvenimenti e delle conseguenze.

La Seconda Guerra Mondiale: una sintesi delle cause, dei principali avvenimenti e delle conseguenze.

Durante il conflitto mondiale scoppiato nel 1939 e terminato nel 1945, oltre sessanta milioni di persone persero la vita, e il mondo intero fu coinvolto in maniera più o meno diretta. La guerra può essere suddivisa in due fasi principali: la prima, durata fino al 1942, durante la quale i Paesi dell’Asse (Germania, Giappone e Italia, alla fine sconfitti) sembravano invincibili; la seconda, fino al 1945, in cui gli Alleati (Francia, Regno Unito, USA e URSS, insieme ad altri Paesi) contrattaccarono fino a ottenere la vittoria finale. Questo conflitto mondiale ha stravolto le relazioni internazionali e ha portato a profondi cambiamenti socio-politici in molte nazioni coinvolte.

Le storia e le cause delle origini del conflitto

  In entrambi i casi l'esercito italiano fu costretto a retrocedere, ma in seguito poté

La Seconda Guerra Mondiale ha origini profonde che possiamo cercare nel periodo immediatamente successivo alla Prima Guerra Mondiale. Nel 1919, i Paesi vincitori ridefinirono l’assetto politico dell’Europa imponendo pesanti sanzioni agli Stati sconfitti. Questa situazione si sovrappose alla crisi economica del 1929, peggiorando drasticamente le condizioni socioeconomiche di alcuni Paesi, tra cui la Germania. Questi fattori aiutarono a spiegare in parte perché il popolo tedesco si affidò ai destini di un dittatore come Hitler. Ci si chiede anche perché in molti Paesi si affermasse il desiderio di regimi autoritari, desiderosi di rivalsa.

La causa più immediata e fattuale dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale fu l’espansionismo della Germania nazista. Tra il 1938 e il 1939, la Germania occupò l’Austria, una vasta parte della Cecoslovacchia e altri territori, diventando un pericolo per la stabilità europea.

La fase iniziale della competizione vede la Francia e il Regno Unito affrontare la Germania e l’Italia

  In entrambi i casi l'esercito italiano fu costretto a retrocedere, ma in seguito poté

Il primo settembre del 1939 la Germania attaccò la Polonia, rivendicando il corridoio di Danzica che divideva il territorio tedesco in due parti. Questo portò Francia e Regno Unito, principali potenze europee, a rendersi conto che l’unico modo per fermare il nazismo era l’uso della forza. Così, il 3 settembre dichiararono guerra alla Germania, dando inizio alla Seconda Guerra Mondiale.

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Nei primi mesi i tedeschi sembravano imbattibili: oltre a buona parte della Polonia (che fu spartita con l’URSS), conquistarono la Danimarca, la Norvegia, l’Olanda, il Belgio e la stessa Francia.

Dal mese di giugno 1940 il Regno Unito rimase da solo contro la potenza bellica nazista ma, anche grazie agli aiuti degli Stati Uniti, riuscì a resistere. Nell’estate del 1940 i tedeschi lanciarono una poderosa offensiva aerea contro la Gran Bretagna, ma non riuscirono a sopraffare l’aviazione britannica.

Il 10 giugno 1940 l’Italia fascista entrò in guerra al fianco della Germania aprendo due nuovi fronti: uno in Nord Africa, con l’offensiva in Egitto contro gli inglesi; l’altro nei Balcani, con l’attacco alla Grecia nell’ottobre 1940.

In entrambi i casi l’esercito italiano fu costretto a retrocedere, ma in seguito poté avanzare grazie all’intervento tedesco.

La seconda fase della guerra: coinvolgimento dei russi e degli americani e l’importante svolta nella situazione.

  A Midway, nel cuore del Pacifico, la flotta degli Stati Uniti inflisse una pesante

Fino alla metà del 1941 la guerra si svolse principalmente in Europa e in alcune colonie africane. Solo la guerra dei sommergibili nell’Atlantico coinvolgeva altri territori. Ma nella seconda metà dell’anno il conflitto prese una dimensione mondiale.

Il 22 giugno 1941 Hitler lanciò l’operazione Barbarossa, una vasta offensiva contro l’Unione Sovietica, nonostante fosse in vigore un patto di non aggressione tra le due potenze dal 1939.

A dicembre, anche il Giappone entrò in guerra con un attacco alla base americana di Pearl Harbour, nelle Isole Hawaii. L’obiettivo era eliminare la presenza americana in Asia e nel Pacifico.

L’ingresso in guerra di Giappone, Italia e Germania contro gli Stati Uniti portò alla coinvolgimento ancora più esteso nel conflitto. E la Cina era già in guerra contro il Giappone dal 1937.

Nei primi mesi il Giappone conquistò vari territori e si avvicinò pericolosamente all’India e all’Australia.

La svolta a favore degli Alleati si stava per verificare su tutti i fronti. Tre battaglie rappresentarono questo nuovo corso.

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A Midway, nel cuore del Pacifico, la flotta degli Stati Uniti inflisse una pesante sconfitta ai giapponesi nel giugno 1942. A El-Alamein, sulla costa mediterranea dell’Egitto, nel novembre 1942 l’esercito inglese fermò l’avanzata italo-tedesca e iniziò una controffensiva che avrebbe portato alla conquista del Nord Africa, della Sicilia e dell’Italia.

A Stalingrado, nel febbraio 1943, l’Armata rossa sconfisse i tedeschi dopo un duro assedio avviando il contrattacco che li avrebbe condotti fino a Berlino.

Dopo queste tre battaglie, l’esito della guerra era deciso, anche se all’epoca non era chiaro a tutti.

L’occupazione e la lotta di resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale

Durante l’occupazione da parte delle forze tedesche e giapponesi, i Paesi interessati hanno subito condizioni terribili. Convinti di appartenere a una razza superiore, i tedeschi e i giapponesi hanno perpetrato atrocità di ogni genere contro le popolazioni civili: massacri, deportazioni, distruzioni di infrastrutture e persino l’Olocausto.

In risposta a queste atrocità, si sono sviluppati movimenti di resistenza pressoché in tutti i Paesi occupati, dando un contributo fondamentale alla liberazione.

Non bisogna però dimenticare che i crimini sono stati commessi anche da altre fazioni, come l’Unione Sovietica e, più raramente, anche dagli angloamericani e dai francesi. Anche l’Italia si è resa responsabile di atrocità, soprattutto nei territori jugoslavi occupati nel 1941. Tuttavia, va evidenziato che il livello di ferocia raggiunto dai tedeschi e dai giapponesi non è stato eguagliato da nessun altro esercito.

La guerra totale e il suo impatto sull’economia, la società e la politica.

La Seconda Guerra Mondiale fu un conflitto su vasta scala, coinvolgendo non solo gli eserciti ma l’intera popolazione dei Paesi belligeranti. Si caratterizzò per le rapide avanzate dei reparti motorizzati e per l’occupazione di vaste aree da parte degli eserciti stranieri. Inoltre, l’uso dell’arma aerea permise di condurre bombardamenti devastanti in aree lontane dal fronte.

Si trattò anche di una guerra ideologica, con il confronto tra tre sistemi politici convinti della propria superiorità. Da un lato c’erano gli angloamericani a rappresentare il sistema democratico-capitalista, dall’altro c’era l’Unione Sovietica con il sistema socialista e infine l’Italia e la Germania furono i rappresentanti del totalitarismo di destra, seguiti in maniera diversa dal Giappone.

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Il trionfo dell’Alleanza degli Alleati

Nel periodo compreso tra il 1943 e il 1945, gli Alleati portarono avanti numerose offensive su diversi fronti. Le forze anglo-americane arrivarono in Sicilia nel luglio del 1943 e successivamente sbarcarono a Salerno nel settembre dello stesso anno, dando inizio alla liberazione dell’Italia. Durante questo periodo, il regime fascista crollò, ma i nazifascisti costituirono la Repubblica sociale italiana nelle regioni del Centro-Nord, la quale si arrese solo nel 1945.

Una data cruciale di questo periodo fu il 6 giugno 1944, quando una grande armata angloamericana sbarcò in Normandia. Attraverso sanguinose battaglie, le forze alleate riuscirono a liberare la Francia e a iniziare l’attacco alla Germania da ovest.

Nel frattempo, sul fronte orientale, l’Unione Sovietica continuò la sua offensiva e liberò tutto il proprio territorio nazionale, per poi avanzare nell’Europa orientale e raggiungere il territorio tedesco.

La guerra in Europa arrivò al termine nell’aprile del 1945, mentre in Estremo Oriente il Giappone rifiutò di arrendersi fino ad agosto, quando fu costretto a farlo dall’uso della bomba atomica e dalla dichiarazione di guerra da parte dell’Unione Sovietica. Il 2 settembre 1945, con la firma della resa giapponese, la Seconda Guerra Mondiale ebbe finalmente termine.

Delle azioni violente: un’analisi approfondita.

La Seconda Guerra Mondiale ha causato un numero enorme di vittime, stimato tra 60 e 68 milioni. Si pensi che solo un terzo dei morti fosse composto da soldati, mentre il restante due terzi erano civili.

Dopo la guerra, le mappe geografiche del mondo sono state ridisegnate e i regimi nazifascisti sono scomparsi, lasciando spazio ai sistemi democratico-capitalisti e socialisti, che poi si sono scontrati nella Guerra Fredda. La guerra ha anche cambiato radicalmente l’approccio militare, con lo sviluppo di nuove armi come missili e bombe atomiche.

A livello internazionale, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica sono diventate le due superpotenze dominanti, riducendo l’influenza dell’Europa occidentale.