Chi ha ideato e introdotto l’uso della chiocciola nell’indirizzo email e quali sono le sue varie applicazioni e funzioni?

Chi ha ideato e introdotto l’uso della chiocciola nell’indirizzo email e quali sono le sue varie

La storia della chiocciola, il simbolo @ che usiamo così frequentemente, è in realtà molto antica e affonda le radici nel Medioevo. Inizialmente utilizzata nel contesto del commercio, questo simbolo ha acquisito nel corso degli anni diversi significati e utilizzi.

È stato introdotto nelle email nel lontano 1971 e da allora ha visto una diffusione sempre maggiore, diventando parte integrante dei nostri scambi digitali quotidiani.

Ma la chiocciola non è legata solamente alle email, è presente anche su social network e viene utilizzata per taggare le persone, ampliando così il suo ruolo e la sua importanza nella comunicazione moderna.

Insomma, nulla è casuale nella storia di questo segno, che continua a essere sempre più presente nelle nostre vite, senza che sempre si conosca a fondo la sua storia e i suoi molteplici significati.

Il significato e l’origine del simbolo @ noto come “chiocciola” in diverse lingue nel contesto dei moderni mezzi di comunicazione.

Ad esempio, l'indirizzo e-mail mariorossi@mail.

Il carattere @, comunemente chiamato “chiocciola”, rappresenta una “a” inscritta in un cerchio. La sua forma ricorda quella di un mollusco, con la “a” a rappresentare il corpo e il cerchio a rappresentare il guscio. È interessante notare che in molte lingue il simbolo @ prende il nome da animali come la scimmia, il cane o il gatto, a causa della somiglianza del cerchio intorno alla “a” con la coda di un animale arrotolata.

Inoltre, in lingue come lo spagnolo, il portoghese, il catalano e il francese, il nome deriva dall’unità di misura araba “ar-rub”, mentre in cinese mandarino è chiamato semplicemente “a cerchiata”. Curiosamente, in ebraico è noto come “strudel” a causa della somiglianza con una fetta del famoso dolce.

Nella lingua inglese, il simbolo @ è noto come “at sign” e la sua funzione negli indirizzi e-mail è quella di indicare il luogo virtuale in cui si trova il destinatario. Ad esempio, l’indirizzo e-mail [email protected] indica che la casella di posta di Mario Rossi si trova presso il server “mail.com”. Il nome “at” si è diffuso in molte altre lingue come l’arabo, il turco, l’hindi e il tedesco.

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  Inoltre, la chiocciola è stata impiegata anche in ambito politico, soprattutto nei paesi di

La chiocciola rappresenta uno dei simboli più utilizzati al giorno d’oggi nella comunicazione digitale, ma la sua storia inizia molti secoli prima dell’avvento di internet. Il suo primo utilizzo documentato risale al 1345, in un manoscritto bulgaro conservato nella Biblioteca apostolica vaticana, dove fu impiegata come prima lettera della parola “amen”. Tuttavia, il motivo per cui l’amanuense scelse di utilizzare la chiocciola al posto della semplice “a” rimane sconosciuto.

La forma grafica evolutiva del simbolo @ non è stata chiarita in modo definitivo. Si ipotizza che la sua origine sia legata alla trasformazione dalla “a” semplice alla “a” inscritta in un cerchio, ma non esistono prove certe a sostegno di questa teoria. Una possibilità è che la chiocciola originariamente fosse un’abbreviazione del latino “ad”, che significa “verso”, e nel corso del tempo le lettere “a” e “d” si siano fuse in un unico simbolo grafico.

Questa storia così affascinante e misteriosa rimane avvolta nel dubbio e nell’incertezza, ma contribuisce a rendere la chiocciola uno dei simboli più intriganti della storia della scrittura.

Lo sviluppo dell’uso commerciale dall’epoca medievale in poi

Ad esempio, l'indirizzo e-mail mariorossi@mail.

Il mistero dell’origine della chiocciola, simbolo oggi noto a tutti come “@” ma il cui uso subito non è tuttora del tutto chiaro, sembra avere radici incerte.

Ciò che è certo è che nel Quattrocento la chiocciola veniva utilizzata nella Penisola iberica come abbreviazione dell’unità di peso araba ar-rub, corrispondente a circa 14,7 kg in Portogallo e 11,5 kg in Spagna.

Ma le sue origini non sono l’unica zona d’ombra: anche la storia successiva della chiocciola sembra sfuggire a una comprensione chiara e definita. Nel corso dei secoli il suo impiego commerciale è stato documentato anche in altre aree. Ad esempio, nella Repubblica di Venezia e in altri stati italiani veniva usata come abbreviazione di “anfora”, un’unità di misura di peso e volume.

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La chiocciola conserva una lunga storia di utilizzo come simbolo per indicare il prezzo, come “at the price of” o, in italiano, “al prezzo di”. Per questo motivo ha iniziato a comparire su varie macchine da scrivere a partire dalla fine dell’Ottocento, come la Lambert del 1902.

Il successo crescente della diffusione delle comunicazioni tramite e-mail e l’accesso a internet

Negli anni ’70 del XX secolo, la chiocciola ha superato il mondo degli scambi commerciali per iniziare il percorso che l’ha portata a diventare un segno grafico di uso molto comune, grazie alla sua presenza in internet. Nel 1971 è stata introdotta come simbolo per indicare l'”indirizzo” dei messaggi elettronici. Internet non esisteva ancora, ma da due anni era attivo Arpanet, una rete che collegava alcune università americane.

Un programmatore, Raymond Samuel Tomlinson, ha introdotto la chiocciola per indicare presso quale “host” (il computer al quale gli altri computer, detti “client”, possono accedere) era “domiciliato” il destinatario. L’innovazione era necessaria perché, grazie agli sviluppi della tecnologia, era diventato possibile mandare messaggi a un host diverso da quello del mittente (i messaggi elettronici esistevano sin dagli anni ’60, ma in origine si scambiavano solo sullo stesso host).

Dal 1971 la chiocciola è entrata definitivamente nel mondo di internet. Oggi il suo uso informatico non è limitato alle e-mail. Ad esempio, nei forum di discussione in genere indica la risposta: se scrivo “@tizio” significa che sto rispondendo a un precedente messaggio di tizio. Simile è l’uso per i tag: su Twitter o Instagram, per esempio, anteporre la chiocciola al nome utente significa “taggarlo”, cioè menzionarlo in una risposta visibile a tutti.

La chiocciola è presente anche in vari linguaggi informatici, con significati diversi a seconda dei casi.

E applicazioni innovative delle tecnologie attuali

La chiocciola, o “@” come la conosciamo comunemente, esce dal contesto informatico per essere utilizzata in altri ambiti. Negli Stati Uniti, ad esempio, è stata adottata come alternativa al termine “vs.” (abbreviazione di versus) per indicare i due contendenti in una partita. Utilizzare la chiocciola permette di specificare chi sia la squadra di casa, come ad esempio scriver “NY Knicks@ LA Lakers” anziché “NY Yankees vs. LA Lakers”, segnalandoci così che la partita si terrà a Los Angeles sul campo dei Lakers. Tuttavia, questo utilizzo è limitato agli Stati Uniti, poiché nel resto del mondo è prassi specificare per primo il team di casa.

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Inoltre, la chiocciola è stata impiegata anche in ambito politico, soprattutto nei paesi di lingua spagnola. Essendo il segno “@” una “a” all’interno di un cerchio, può essere utilizzata per rappresentare contemporaneamente la “a” e la “o”. In alcuni ambienti politici, come i movimenti per la parità di genere, viene utilizzata per formare il plurale in modo non ritenuto sessista. Secondo i sostenitori di questo utilizzo, la parola “tod@s” può indicare sia “tutti” che “tutte”, superando così l’uso del maschile (“todos” in questo caso) per rappresentare un insieme di uomini e donne.

È importante notare, però, che la Real Academia Española, massima autorità linguistica dei Paesi ispanici, ha sconsigliato questo utilizzo, poiché il segno “@” non è associato a un suono e quindi non può essere pronunciato.