Come Velocizzare Internet

Per qualche motivo, nonostante il fatto che le connessioni moderne sono enormemente più veloci rispetto a quelle anche soltanto di 10 anni fa, per molti rimane il problema della lentezza di risposta, che in alcuni casi può risultare davvero molto fastidiosa, soprattutto quando si sta seguendo uno streaming e la linea inizia a fare strani scherzi, perdendo sincronismo oppure obbligandoci ad abbassare il bitrate fino a livelli intollerabili.

I problemi legati ad una connessione scarsa o lenta possono avere varie origini e non è assolutamente detto che debbano necessariamente essere ricercati in un problema del provider.

In alcuni casi questo è vero, a esempio se ci si trova ad avere una linea collegata su vecchi cavi e molto lontani dalla cabina di derivazione, ma nel caso di fibra ottica è molto più probabile che l’origine del problema sia direttamente in casa.

Prima di perdere la pazienza e passare delle ore in attesa che il servizio clienti del nostro provider ci risponda, conviene cominciare a fare un po’ di check-up e a capire quali possono essere le fonti del disturbo senza bisogno di dover comprare sofisticati dispositivi hardware ma utilizzando esclusivamente il router e i nostri dispositivi, magari, con qualche App gratuita che ci aiuti nel lavoro.

Prima cosa è bene accertarsi di avere un router di ultima generazione capace di assicurarci il massimo delle prestazioni.



La linea è in sovraccarico?

Il primo passaggio è comprendere il concetto di fan out. In soldoni il nostro router è in grado di sopportare un certo numero di dispositivi attaccati, senza un calo di prestazioni.

Bisogna considerare il fatto che dalla linea esterna ci arriva un massimo in Megabyte per secondo che varia in base al contratto e che però devono essere calcolati considerati sono nel caso di connessione diretta.

Questo significa che quando ci troviamo ad attaccare il router, quelli effettivamente disponibili sono già di meno perché c’è un dispositivo di elaborazione del mezzo, che assorbe in parte delle risorse.

Nella maggior parte dei casi la differenza è impercettibile, perché viene comunemente compensata dal software, ma se il nostro router dovesse essere veramente vecchio, conviene sostituirlo con un altro controllando i dati di targa, perché la sua influenza sulla latenza può essere determinante.

A questo punto bisogna passare dalla porta d’ingresso a quelle di uscita che gestiscono effettivamente il fanout.

I dati che vengono resi disponibili, infatti, devono essere ripartiti tra tutte le porte visibili e invisibili. Ci sono quelle a cui si attaccano i cavetti Ethernet, ossia quelli di rete, la porta mirror quella per la telefonia fissa e infine tutto il flusso di dati che passa attraverso le antenne del WiFi.

Qui possono essere connessi moltissimi dispositivi, come nel caso delle smart home, anche senza che lo sappiamo.

La presenza di eventuali elementi parassiti, a esempio uno smartphone, oppure un tablet dimenticato in una stanza, abbassano la quantità di banda disponibile a volte in maniera critica.

Utilizzando il test disponibile su tutti i router, accendendo tramite un browser agli indirizzi 192.168.1.1 o 192.168.0.1 si entra nelle impostazioni e si può anche vedere se c’è una delle porte che offre delle performance migliori rispetto alle altre. Basta copiare i numeri nella barra di navigazione e leggere i dati.

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I motivi delle porte non tutte uguali possono essere tanti, anche semplicemente legati allo sporco e l’ossidazione presente sui contatti che abbassano il bitrate e fanno salire il rumore di fondo, legato al contatto imperfetto e che fa salire il numero di cicli di ridondanza necessari per inviare un singolo dato.

Vuol dire semplicemente che, visto che la ricezione non è buona anche sul cavo, il router manda più di una volta lo stesso dato per essere sicuro e questo rallenta le prestazioni.

Alcuni modelli, invece, hanno porte con priorità differente, quindi proprio di fabbrica alcune funzionano meglio delle altre, e si possono anche programmare per stabilire quanti bit devono garantire in caso di carico massimo.

Un buon sistema per verificare se il router è il vero responsabile del problema è disconnettere tutti i dispositivi di cui siamo a conoscenza e verificare che l’unico che lasciamo attaccato abbia le prestazioni che desideriamo.

In alcuni casi molto sfortunati può anche essere possibile che qualche vicino un po’ furbetto sia riuscito a carpire la nostra password, magari perché siamo stati sciocchi e abbiamo lasciato la rete aperta, pensando che nessuno ci si attaccherebbe, oppure semplicemente perché il codice da noi selezionato è troppo semplice.

Di solito le password presenti i router sono estremamente sicure, anche se risultano un po’ difficili da imparare perché si tratta in alcuni casi di più di 20 caratteri alfanumerici.





E se il problema è nel WiFi?

Assodato che nessun vicino si è attaccato alla nostra linea, a questo punto bisogna capire se a essere lento è il tratto cablato il oppure WiFi. Il router è in grado di garantire buone prestazioni con cavi relativamente corti, ma bisogna considerare che in molti casi spesso non si può stendere in tutta la casa il cavo.

In alcuni casi si hanno più prese di rimando, in cui sono agganciati cavi di qualche metro, ma il risultato è che in questo caso ad ogni spina corrisponde un calo delle prestazioni.

Se invece la lentezza si trova direttamente nel WiFi e non nella linea cablata il problema diventa leggermente più spinoso ma è migliorare le sue prestazioni. Dalla schermata di controllo, si può selezionare fra la linea a 2.5 Ghz e quella a 5 Ghz, scegliendo quella che funziona meglio in casa.

Molto spesso il fenomeno deve essere ricercato non tanto nella scarsità del segnale emesso dal router ma di quello ricevuto. il WiFi fai è un sistema radio in grado di passare in maniera abbastanza agevole anche attraverso pareti piuttosto spesse.

Questo però non significa affatto che ci si possa aspettare un segnale altissimo attraverso tutta la casa. Molto spesso il WiFi ha bisogno di essere collocato in una posizione quantomeno centrale, per permettere una buona copertura su tutta quanta la linea.

Se questo non fosse possibile, alcune stanze potrebbero addirittura risultare angoli ciechi. I motivi possono essere tanti ma soprattutto a essere dominanti sono la distanza e la difficoltà del percorso.

Infatti se la linea riesce a raggiungere il dispositivo passando su strade differenti, questo sarà interpretato indirettamente come un possibile disturbo e ci possono essere richieste successive di invio dati perché vengono rilevate incoerenze.

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Di solito si tratta di un problema minore, ma se la stanza in cui vogliamo usare internet è particolarmente lontana dall’emettitore e il segnale è basso non si deve trascurare questo tipo di problematica, bisogna agire sul parametro SNR del router, che definisce il rapporto fra il segnale utile e il rumore di fondo per trovare un punto di equilibrio.





Usare un ripetitore

Una soluzione per avere un segnale migliore in tutta la casa e anche fuori è quella di utilizzare un ripetitore. Si tratta di un semplice dispositivo che riceve il segnale, lo amplifica con un leggero ritardo per evitare collisioni e lo ritrasmette con una buona direzionalità, a seconda di come è stato progettato.

Ci sono ripetitori omnidirezionali, ma di solito per ambienti particolarmente difficili si può puntare verso quelli che consentono di indirizzare meglio il campo, tramite un antenna del tutto simile a quelle a cornetto che si usano nei router.

Questo tipo di trasmettitori ci permettono di avere una buona ricezione e trasmissione, regolando gli angoli. Bisogna andare per tentativi oppure utilizzare un cellulare con installata un’applicazione che rilevi l’intensità del campo e il bitrate facendo semplicemente un test della durata di pochi secondi e andando per tentativi.

Bisogna però considerare il fatto che questo tipo di dispositivi è effettivamente un assorbitore di WiFi. Questo vuol dire che viene visto dal router come un ulteriore device connesso, con una richiesta di dati piuttosto elevata, in base a che cosa poi è collegato a lui.

Per poterlo utilizzare però è necessario selezionarlo tra i device disponibili come se fosse un altro router e solitamente a sua volta è dotato di un codice di accesso univoco e quindi il dispositivo che si deve agganciare al ripetitore deve essere collegato anticipatamente.

I ripetitori offrono ottime prestazioni e una trasparenza quasi totale per la banda, perché offrono un buffering molto rapido e al tempo stesso di buone dimensioni che permette una ricezione fluida e un trasferimento ad alto rate anche con WiFi a medie performance.

Ovviamente il ripetitore non può sopperire ai problemi della linea, ma consente, per esempio un’estensione che in alcuni casi supera i 100m in campo aperto. Questo vuol dire che se viene montato davanti a una finestra, ogni punto del giardino, per quanto grande, sarà coperto da Internet, con emissione piena, come davanti al router.





Se il problema è nel PC, nello smartphone o nel tablet

Ci sono casi poi in cui il collo di bottiglia non è completamente dovuto a problemi di connessione, ma deve essere invece ricercato direttamente nel device. Si tratta di solito di pc di vecchia concezione con ancora installati i sistemi operativi a basse performance, che andrebbero semplicemente sostituiti con versioni nuove, anche per seguire l’evoluzione del software.

In molti casi i computer si trovano ad avere attivate opzioni di aggiornamento e sincronizzazione quasi completamente inutili ma di default. In questo caso bisogna chiedere una mano ad un’amico informatico che provveda a bloccare i processi che assorbono prestazioni di linea, oppure a abbassare la loro priorità.

Uno dei motivi più assorbitivi per quanto riguarda il WiFi, e la linea cablata, infatti, sono gli aggiornamenti in background che spesso si attivano in automatico anche su molti tablet.

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Per ovviare al problema, la soluzione migliore è quella di scegliere di default che questi aggiornamenti non vengano attivati i momenti casuale della giornata, cioè non appena sono disponibili su internet, ma semplicemente a orari prefissati, possibilmente a notte fonda quando nessuno è connesso, in modo tale da consentire una fruizione più comoda della linea in upload è in download.

A volte, però, sono programmi i esecuzione che rallentano internet nel dispositivo. Emule, torrent e altri software per il file sharing spesso impegnano le risorse di rete con continue richieste ed è più il tempo di risposta che quello utilizzato a costituire il problema.

Può anche essere necessario modificare i DNS, cioè gli indirizzi, specie se si usano VPN e proxy di vario tipo. Questi, infatti, richiedono tempi molto lunghi per la ricezione dei dati, perché non sono intermediari trasparenti e i loro server possono anche essere collocati in zone molto distanti del globo, per motivi legali e fiscali e quindi si risente della latenza e dei percorsi complessi in rete che ogni file si trova a fare per garantire l’anonimato.





Comprendere la differenza fra servizio simmetrico e asimmetrico

Una fattore spesso non chiaro a chi ha da poco cominciato a utilizzare internet, è il fatto che le linee ADSL, per definizione presentano a velocità differenti per quanto riguarda il download e l’upload.

In particolare permettono scaricare file ed effettuare streaming di video e di musica ad altissima velocità, ma per quanto riguarda il caricamento di contenuti, ad esempio su qualche piattaforma social, i tempi possono diventare enormemente più lunghi di quanto ci si immagina.

Il fatto è che la banda allocata al singolo utente con connessione ADSL è fortemente asimmetrica, di solito 10:1, quindi un file in caricamento può riuscire a bloccare completamento uno streaming in discesa, anche solo a causa dell’overhead.

In questo caso un trucco semplice è quello di posticipare a notte fonda tutte le operazioni di upload non urgenti, in modo tale che non mangino banda disponibile.

Per chi si chiede come si possa fare a incrementare la velocità di connessione con l’ADSL, la risposta purtroppo è che è necessario stipulare un contratto differente, perché il rapporto è fissato, oppure utilizzare direttamente la linea telefonica dal cellulare, che in molti casi offre performance enormemente più alte rispetto a quella di upload del fisso.

Ovviamente occorre staccarlo dal WiFi, altrimenti il limite resta. Per file piccoli può andare bene, in base ai giga disponibili, ma se si deve fare un grosso trasferimento, in upload occorre armarsi di pazienza.