Nel lontano aprile del 2024, quando Google presentò il suo Gmail, tutto sembrava pronto per una rivoluzione nel mondo della posta elettronica. I limiti di spazio praticamente infinito e la protezione automatica dagli odiosi messaggi di spam suscitarono l’entusiasmo di numerosi utenti, benché non potessero subito accedere alla piattaforma di Mountain View a causa della distribuzione esclusiva su invito.
Lo stesso atteggiamento caratterizza anche la nuova Inbox, l’applicazione per dispositivi iOS e Android rilasciata di recente, che ambisce a rivoluzionare – ancora una volta – il concetto stesso di email. A farlo sono algoritmi potentissimi, capaci di riconoscere la tipologia di messaggio ricevuto e di suddividerlo automaticamente in categorie. Non stupisce, quindi, pensare immediatamente alla nuova interfaccia grafica di Android Lollipop, alla gestione dei contenuti simile a un social network e il chiaro intento di introdurre un nuovo modo di gestire la posta elettronica basato sulla suddivisione automatica in categorie.
La prima impressione suscitata da Inbox è quella di trovarsi di fronte a una modalità di utilizzo piuttosto fuori dagli schemi, che può apparendere troppo schematica e meno intuitiva rispetto a quanto gli utenti siano abituati. Pur con un’interfaccia minimalista e pulita che sembra immediatamente fruibile, apprendere l’utilizzo di Inbox presenta delle complessità, soprattutto per coloro che sono abituati all’ordinamento cronologico tradizionale e che temono di perdere il controllo sui propri messaggi ricevuti.
Il cuore pulsante di Inbox sono i correlati. Le categorie presenti nella colonna di sinistra raggruppano tutte le email automaticamente classificate: dalle comunicazioni social ai biglietti per i viaggi e tanto altro. La possibilità di marcare le email più importanti tramite un “Pin” consente di visualizzarle esclusivamente attraverso una finestra dedicata, evitando in questo modo di perderle di vista. Inoltre, associare un allarme a ogni messaggio di posta elettronica o attivare una notifica basata sulla geolocalizzazione si rivela particolarmente funzionale e potente.
Google ha introdotto una gestione del tutto nuova, un’interfaccia che unisce in qualche modo le funzionalità di Google Now e Gmail, offrendo informazioni correlate ai messaggi. Un esempio: se si riceve un’email che riguarda il acquisto di un biglietto di viaggio, Inbox potrebbe visualizzare un link per controllare le condizioni meteo della destinazione. Ma è anche un’arma potentissima di Google per indirizzare gli utenti verso contenuti pubblicitari.
Tuttavia, Inbox non è per tutti. È possibile che molti utenti decideranno di disinstallarla, spaventati dalla prospettiva di abbandonare il modello mentale tradizionale nell’utilizzo delle email. Tuttavia, ti consiglio di non farti spaventare e di concederle un periodo di tempo sufficiente per abituarti: soprattutto se ricevi centinaia di messaggi al giorno, potresti risparmiare tempo evitando la visualizzazione di email di scarsa importanza per concentrarti su quelle effettivamente rilevanti, intelligentemente e automaticamente selezionate e catalogate in base alle categorie di appartenenza. Ma è un compromesso importante e la domanda rimane la stessa: davvero desideri che Google decida anche in questo per te?