In questi giorni i sostenitori di Omar Palermo, noto anche come Youtubo anche io, stanno piangendo la scomparsa del loro beniamino, avvenuta all’età di soli 42 anni. Su Internet, molti dei suoi affezionati spettatori stanno esprimendo la loro gratitudine per la gentilezza e l’intelligenza con cui si rivolgeva ai suoi “”, mentre molti altri ricordano Omar per il singolare genere di video che realizzava.
Gli anni in cui Palermo ha realizzato i suoi video, compresi tra il 2024 e il 2024, coincidono con il periodo di massimo fulgore del mukbang, un genere che ha preso piede per la prima volta in Corea del Sud. Il mukbang, letteralmente “mangiare in compagnia”, si è diffuso in tutto il mondo, dando origine a migliaia di clip caratterizzate da una singolare regola: consumare pasti in compagnia degli spettatori.
Il protagonista di questi video mangiava abbondantemente, coinvolgendo gli spettatori in un’esperienza culinaria a distanza. Molti possono considerare questo genere di video come una semplice esibizione ghiottona, ma in realtà è qualcosa di più complesso: esso affonda le radici nella solitudine dei tempi moderni, offrendo un’apparente compagnia virtuale per i solitari, un momento di condivisione e vicinanza attraverso lo schermo.
La notizia della scomparsa di Omar Palermo ci porta a riflettere su come le nostre vite siano sempre più intrecciate con le possibilità offerte dalla tecnologia, sul modo in cui cerchiamo compagnia, anche virtuale, e su come riusciamo a trovare conforto in esperienze apparentemente banali come il semplice atto di mangiare in compagnia, pur se solo attraverso un video online.
Che tu abbia conosciuto Omar Palermo o meno, questo evento ci offre lo spunto per riflettere sull’importanza delle piccole azioni quotidiane e sul modo in cui queste possano avere un impatto significativo sulla nostra esistenza.
Cordiali saluti,
Cos’è e come funziona il mukbang, la tendenza dei video in cui si mangia in modo eccessivo e rumoroso.
Il termine mukbang è una parola che deriva dal coreano e nasce dall’unione delle parole meongneun e bangsong, che significano rispettivamente mangiare e trasmissione. Da qui prende vita un fenomeno che si è diffuso a partire dal 2024, principalmente in Corea del Sud, per poi conquistare anche il resto del mondo attraverso le piattaforme di condivisione video, come YouTube.
Immagina di sederti al tavolo con dei veri e propri “mangiatori professionisti”, questi pionieri del mukbang, che si mettono in mostra mentre gustano enormi quantità di cibo, spaziando dalle prelibatezze tradizionali a piatti internazionali. È come assistere a un banchetto da favola o a una festa in un’antica corte rinascimentale, dove il cibo non finisce mai e i commensali si esibiscono in vere e proprie performance gastronomiche.
Dietro a queste trasmissioni c’è un mix di sensazioni e sentimenti, dal gusto del cibo che scivola lungo la gola, alla condivisione di un momento di piacere con gli spettatori. Questi “mangiatori da camera” creano un’atmosfera quasi magica, trasformando il semplice atto di mangiare in uno spettacolo coinvolgente e ipnotico.
Attraverso il mukbang, il cibo diventa protagonista indiscusso, suscitando in chi guarda una sorta di trasporto sensoriale che va aldilà del semplice show culinario. Si apre un nuovo mondo fatto di sapori, sensazioni e emozioni in cui ci si può immergere senza remore, concedendosi un momento di puro godimento e contemplazione.
In questa fiaba moderna, il cibo diventa un’occasione per evadere dai ritmi frenetici della vita quotidiana, un’opportunità per sognare e perdersi in un momento di piacere. Ogni piatto è come una pagina di un libro da scoprire, con sapori e profumi che si aprono davanti a te come capitoli di una storia che non finisce mai.
Seduto al tuo tavolo virtuale, immaginando di partecipare a un regale banchetto, ti ritrovi immerso in un universo di dolci e salati, sempre in cerca di nuove emozioni gastronomiche, sulle ali della fantasia.
Le varie categorie di video di mukbang
Ti trovavi a contemplare i misteri dei video mukbang, quelle strane creazioni che affollano il vasto panorama della rete. Si tratta di video che, con estrema dimisticagine, presentano i loro autori impegnati nel consumo smodato di cibi, direttamente dalla loro cucina o da un set appositamente allestito. La peculiarità di questi filmati risiede nel fatto che tu, spettatore, puoi osservare l’autore mentre si concede abbondanti porzioni di ogni ben di Dio mentre, magari, intrattiene una live chat con te o si concede al puro gioco degli ASMR, in cui fanno eco i suoni più intimi del pasto.
Eppure, dissotterrando la trama di questa apparentemente semplice vicenda, si apre un ventaglio di riflessioni sul rapporto fra uomo e cibo, fra uno e molti, fra chi offre spettacolo e chi guarda ammirato. La dimensione conviviale del pasto, antica eppur sempre affascinante, si rinnova in modi inediti: l’autore dei video si trasforma in un ospite virtuale che ti tiene compagnia durante la tua cena solitaria, oppure diventa un maître virtuale che ti offre prelibatezze deliziose solo con lo sguardo.
La molteplicità dei piani di lettura traspare anche nello stile di questi video: la regia può essere curata ed elaborata nei minimi dettagli, oppure la scena può apparire immediata e spontanea, come quella di una meal performance condotta in un’atmosfera da open space anni ’70.
Al di là di queste digressioni, è pur vero che le piattaforme web hanno valorizzato questi produttori di video, offrendo loro la possibilità concreta di trasformare la propria passione in professione, facilmente raggiungendo un vasto pubblico. Gli autori di mukbang non sono più semplici creatori di contenuti, ma influencer in grado di piegare le tendenze e i gusti di chi li segue. Svelando i misteri di questi filmati, si apre un intero universo di riflessioni sull’alimentazione, sul rapporto con l’esteriorità, sul desiderio di condivisione e sul crescente potere delle immagini nello scavalcare ogni confine, anche quello del piatto imbandito di fronte a te.