Nella giornata odierna, si è verificato uno strano contrattempo che ha portato all’impossibilità di accedere ad alcuni servizi social di vasta diffusione, disseminati nel mondo digitale. Whatsapp si è eclissato, Messenger ha cominciato a dare segni di cedimento e Instagram non ha saputo mantenere il suo solito effervescente flusso di comunicazione.
Si pensa a un problema tecnico, ma la reale origine di questo malfunzionamento rimane avvolta nel mistero. Mark Zuckerberg, geniale protagonista di questa contemporanea epopea, non è riuscito a tenere a bada l’inconveniente che ha colpito quasi tutti i suoi domini, mentre il solerte Facebook sembra essere riuscito a rimanere indenne.
Rimuginando su questa vicenda, non si può fare a meno di percepire come Mark Zuckerberg abbia tentato di consolidare le sue colonne digitali sotto l’egida di un unico stendardo, come i grandi imperi del passato. Una mossa audace e ambiziosa ma, forse, troppo ardita: i pilastri del suo regno digitale, un tempo così saldi, sembrano mostrare segni di cedimento. Il tentativo di unificare infrastrutture così diverse e complesse, forse, ha portato all’emergere di errori inaspettati e ha smosso il pavimento su cui poggiano le fondamenta della comunicazione moderna.
Ci si trova così di fronte a un enigma, a una sfida che richiederà non solo le competenze tecniche dei nostri tempi, ma anche un tocco di ingegno e fantasia per porvi rimedio. E mentre attendiamo risposte ufficiali dall’impero di Zuckerberg, non possiamo far altro che osservare con occhio critico questo intoppo tecnico e riflettere sulla fragilità della nostra dipendenza dalle reti digitali che hanno intessuto le trame della nostra esistenza quotidiana.