Un’azienda di giochi, Activision, è stata accusata di aver copiato il personaggio di un giocatore per creare il personaggio di Mara in Call of Duty.

Un’azienda di giochi, Activision, è stata accusata di aver copiato il personaggio di un giocatore per

Ti trovi immerse in una disputa tra il creatore di un’opera artistica e un colosso dell’industria videoludica. L’artista Clayton Haugen ha avanzato l’accusa che il personaggio femminile di Mara in Call of Duty: Modern Warfare sia una copia del suo personaggio Cade Janus, da lui creato per un potenziale film.

Immagina di essere immerso in un videogioco, circondato da armi, proiettili e missioni adrenaliniche. Ebbene, in questa storia c’è un conflitto reale, non solo virtuale.

Haugen ha lavorato a lungo sulla sua opera, registrando il copyright e collaborando con l’attrice Alex Zedra dal 2024 per portare in vita il personaggio di Cade Janus. Quando poi ha scoperto che lo stesso team che ha contattato la sua attrice ha anche utilizzato gli stessi abiti, equipaggiamenti e persino il trucco creato per il suo personaggio, si è sentito tradito e violato nei suoi diritti.

Questa vicenda ci fa riflettere sul mondo creativo, in cui le idee e il lavoro di un autore possono essere sfruttati senza riconoscimento. È come se giocassimo una partita in cui le regole non sono rispettate e il fair play è un concetto astratto.

La creatività è vulnerabile, soggetta a essere sfruttata senza pietà. Eppure, è proprio l’ingegno umano a dar vita a mondi fantastici e storie avvincenti, meritevoli di rispetto e riconoscimento.

Nel mondo virtuale dei videogiochi, come in quello reale, è importante difendere i diritti dell’artista e tutelare la sua opera. Speriamo che questo conflitto si risolva nel rispetto della creatività e della proprietà intellettuale.

Infine, non possiamo evitare di interrogarci sulla potenza delle grandi corporazioni rispetto ai singoli individui. È un confronto disuguale, in cui spesso gli interessi economici prevalgono sulla giustizia creativa.