Come Sbiancare i Denti?

I denti ingialliscono, è un fattore dettato dal tempo, dall’alimentazione ma anche da una serie di comportamenti poco corretti che vanno a minare la bellezza e ad accellerare il processo di deterioramento degli stessi.

Per sbiancare i denti occorre assumere comportamenti corretti ma anche lavorare con alcuni rimedi naturali o con prodotti in commercio per eliminare le macchie e la pigmentazione e ripristinare il colore naturale del dente.

Sul mercato esistono alcuni rimedi, ma andiamo a vedere per prima cosa quali sono quelli naturali.

 



Come sbiancare i denti gialli da fumo?

Una delle cause maggiori dell’ingiallimento dei denti è il fumo. I pigmenti infatti si fissano sugli strati superficiali dello smalto e progressivamente si insediano all’interno colpendo la dentina. I denti gialli da fumatore sono un segno tipico, l’ingiallimento è accompagnato da macchie nere, denti opachi, depositi di placca e tartaro.

Sicuramente il colore dei detti è un fattore genetico e ognuno ha una pigmentazione differente e nel tempo può assumere delle colorazioni differenti ma quando si tratta di sigarette l’effetto è sempre lo stesso.

Il fumo causa delle macchie gialle sui denti particolarmente resistenti. Queste non si creano all’improvviso ma insorgono nel tempo e questo le rende anche molto ostili ai metodi sbiancanti. Le tonalità possono essere differenti, arrivando anche al colore grigio o verdastro.

Come sbiancare i denti? Se queste appaiono segmentate e ostili ai rimedi casalinghi, l’unica opzione è rivolgersi ad uno specialista e quindi optare per uno sbiancamento professionale. Per prima cosa bisogna limitare il fumo di sigaretta, pipa e sigaro e di masticare tabacco o gomme alla nicotina. La cosa vale per tutti i tipi di sigarette anche quelle elettroniche e simili.

Di sicuro un’ottima idea sarebbe prendere in considerazione l’utilizzo di uno spazzolino elettrico.

Fondamentale poi avere una corretta igiene orale costante che implica il lavaggio dei denti dopo ogni pasto, circa 3 volte al giorno, almeno 30 minuti dopo aver mangiato. Eseguire presso uno studio dentistico una pulizia professionale e valutare anche uno sbiancamento dentale che può essere fatto con agenti che penetrano nel dente e vanno a distruggere i pigmenti che compongono il colore.

Per intervenire in modo naturale è utile mangiare frutti ricchi di acido malico come le fragole e le mele che servono proprio a contrastare il colore.

Anche i frutti acidi come limoni e simili sono utili perché la lieve acidità naturale permette di erodere le macchie di sigaretta più esterni. Anche gli alimenti che stimolano la salivazione sono importanti perché hanno un’azione antibatterica. Un esempio sono uva passa, sedano, carote. Sono da evitare per le macchie zafferano, liquirizia, cioccolato, infusi e caffè che aggravano solo la situazione.



I rimedi della nonna per sbiancare i denti a casa

I rimedi della donna per sbiancare i denti a casa permettono di sfruttare soluzioni a basso costo con un’azione tempestiva. Le soluzioni naturali sono sempre il primo approccio perché hanno un prezzo accessibile, spesso sono prodotti che si trovano già in casa, e sono alla portata di tutti. Ovviamente è sempre bene non improvvisare mix particolari o creare ricette fai da te per non danneggiare la dentina.

Bicarbonato di sodio

Il rimedio per eccellenza per sbiancare i denti, un lucidante che pulisce la superficie e gratta via le macchie. Il bicarbonato per essere utilizzato deve essere impiegato con l’acqua, formando una sorta di pasta come il dentifricio. È opportuno unire poco alla volta l’acqua fino a quando non si raggiunge il composto desiderato. Non deve essere liquido. Una volta pronto, bisogna unire qualche goccia di limone e poi strofinare sui denti.

Questo mix ha un effetto sbiancante, disinfettante e lucidante. Dopo il trattamento bisogna sciacquare bene la bocca e soprattutto non strofinare con forza le gengive perché queste rischiano di graffiarsi. Il bicarbonato ha un importante effetto sbiancante ma il trattamento deve essere fatto correttamente. L’applicazione non deve essere ripetuta ma è utile aspettare qualche mese prima di effettuare nuovamente lo sbiancamento casalingo.

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Salvia

Un’altra soluzione utile che può invece essere impiegata diverse volte al giorno perché non ha alcuna controindicazione è la salvia. La sua azione è meno invasiva rispetto al bicarbonato e al limone ma sin dall’antichità veniva impiegata per sbiancare i denti in modo naturale. Si può strofinare fresca sui denti per qualche secondo oppure si possono utilizzare le foglie secche o ancora far bollire in acqua per ottenere un decotto da utilizzare per gli sciacqui. È anche possibile combinare tutte le soluzioni per ottenere denti bianchi, sani e senza batteri.





Limone

Per le macchie sui denti il limone è un toccasana, soprattutto quando si parla di macchie da fumo. Anche in questo caso le possibilità di utilizzo sono infinite. Si va dalla buccia strofinata sui denti alla pulizia con succo di limone e spazzolino. Il trattamento non è da fare più di una volta a settimana infatti le sostanze contenute nel limone sono comunque molto acide e quindi possono risultare corrosive dello smalto.





Acqua ossigenata

Tra gli sbiancanti naturali più utilizzati vi è l’acqua ossigenata meglio conosciuta come perossido di idrogeno che è la base di tutti i preparati utilizzati a livello professionale per lo sbiancamento dal dentista e presente in colluttori e dentifrici con effetto sbiancante. Si può mescolare anche acqua ossigenata e bicarbonato, in questo modo si ottiene una pasta super sbiancante da usare però con molta cautela.





Aceto di mele

L’aceto di mele, ampiamente utilizzato nelle preparazioni di ricetta, è molto utile per l’igiene della bocca e come sbiancante naturale. L’acido acetico è in grado di sbiancare i denti ed ha proprietà antibatteriche e disinfettanti. Per l’utilizzo basta diluirlo in acqua tiepida e poi sciacquare come un normale colluttorio e poi al termine sciacquare con molta acqua. L’aceto non è delicato e un utilizzo eccessivo può compromettere lo smalto, non va utilizzato più di una volta alla settimana.





Fragole

Le fragole sono gli alimenti più utilizzati tra i personaggi famosi per ottenere denti belli e bianchi. L’acido malico presente all’interno, costitutivo anche di mele e altri frutti, smacchia in modo efficace lo smalto e previene anche che si formino nuovamente delle macchie gialle. Bisogna schiacciare una fragola e unirla a un pizzico di bicarbonato e poi stenderla sui denti, lasciarla agire e quindi eliminare e sciacquare.





Radice di Araak

La radice di Araak viene conosciuta come spazzolino naturale. Questa pianta si trova facilmente in commercio, veniva utilizzata da arabi e babilonesi per pulire i denti ed ha una grande efficienza per il cavo orale. Contiene fluoro, silicio, vitamina C, sodio e bicarbonato ed è quindi piena di tutti i prodotti sbiancanti più utilizzati. Ha proprietà astringenti, disinfettanti e antisettiche.





Sale marino

Anche il sale è un metodo ampiamente utilizzato per la pulizia e lo sbiancamento dei denti, in particolare va usato quello marino, ovvero quello che si ha in casa. Bisogna preparare una soluzione di acqua e sale, questo deve sciogliersi. Allora si potrà applicare sui denti e procedere al lavaggio. Il sale è in grado di aire in profondità. Questo trattamento non va ripetuto più di una volta a settimana perché si rischia di infiammare le mucose.





Oil Pulling

L’oil pulling è un rimedio naturale che utilizza gli olii vegetali per disinfettare la cavità orale. L’olio di cocco, di sesamo e quello extravergine di oliva, sono i migliori perché oltre a rimuovere i batteri e le tossine dalla saliva rendono i denti bianchi. Il trattamento va eseguito prendendo un cucchiaio di olio per fare un risciacquo per 15 minuti circa (a stomaco vuoto). In seguito sciacquare con acqua tiepida.



Quante volte si può usare il bicarbonato nei denti?

Il bicarbonato è il metodo elettivo per lo sbiancamento dentale, semplice, economico e sempre presente nelle abitazioni. Il bicarbonato di sodio è un sale acido che può essere utilizzato per scopi alimentari.

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Si produce facendo passare ammoniaca ed anidride carbonica in una soluzione di cloruro di sodio. Viene ampiamente utilizzato nei farmaci e nei dentifrici poiché è nota la sua capacità abrasiva e smacchiante e la sua capacità di agire con gli acidi.

Proprio per questo motivo però non è opportuno eccedere, ripetendo continuamente il trattamento per ottenere l’effetto sperato.

L’ideale è utilizzare il bicarbonato nei denti con trattamenti che non siano eseguiti non più di una volta ogni due mesi se impiegato in modo assoluto, quindi con acqua per strofinarlo sui denti. Negli altri casi in cui viene applicato insieme al limone o alle fragole, si può ripetere il trattamento anche una volta a settimana.

Bisogna fare attenzione al passaggio dello stesso nella bocca e sulle gengive perché si rischia di procurare danni, escoreazioni e graffi dolorosi oltre a segni permanenti sui denti.



Sbiancare i denti con i prodotti in commercio

Per eliminare le macchie dai denti è anche possibile ricorrere ai prodotti in commercio appositamente pensati per lo sbiancamento. Questi sono appositamente studiati e quindi permettono di ottenere un sorriso splendente. I prodotti per sbiancare migliori hanno una base di perossido di idrogeno che varia tra il 35 e il 38% tuttavia non è facile trovarli in commercio. La loro forma di base è in gel ma si trovano tanti sistemi per applicare lo sbiancante molto pratici così da effettuare il trattamento anche fuori casa.





Dentifrici ad effetto sbiancante

La prima soluzione è acquistare un dentifricio ad effetto sbiancante. Questi tolgono le macchie dai denti e prevengono anche l’ingiallimento. Alcuni hanno perossido di idrogeno o di carbamide. L’unico limite è che non possono essere utilizzati sempre ma limitatamente per non rovinare lo smalto. Esistono anche prodotti appositi come dentifrici per sbiancare i denti da fumo oppure per l’ingiallimento dovuto all’alimentazione che contengono dei quantitativi appositi per quei trattamenti.





Strisce sbiancanti

Anche questa soluzione è molto pubblicizzata e apprezzata. Le strisce sono sagomate con la forma dei denti e vengono applicate sull’intera arcata. Hanno uno strato di perossido in gel che serve a far sbiancare il dente. In pratica è acqua ossigenata che penetra e rimuove le macchie. In media un intervento dura mezz’ora e deve essere ripetuto. Ogni prodotto ha le sue specifiche, alcuni usano piccoli laser, altri invece prevedono l’applicazione continuativa.





Mascherine sbiancanti

Le mascherine sbiancanti sono simili a quelle fornite dal dentista per lo sbiancamento professionale. Sono dei prodotti che si applicano sui denti e vanno tenuti a lungo, anche tutta la notte. Hanno dei benefici immediati ma anche in questo caso è bene non eccedere poiché sono a base di perossido di idrogeno in gel.





Penne sbiancanti

Queste penne si trovano facilmente in commercio, sono perossido di carbammide o di urea, alcune contengono lichene artico, idrossiapatite e cloruro di potassio e sono indicate per chi ha i denti sensibili. L’effetto sbiancante non è immediato ma occorrono un paio di giorni di applicazioni. Le penne sono totalmente indolori e soprattutto non vanno a danneggiare lo smalto.





Kit con luce a led

I kit per lo sbiancamento dentale sono completi di mascherina con luce a LED per far penetrare in profondità il gel. Vogliono riprodurre il funzionamento di una pulizia professionale e sono un buon sistema economico da utilizzare. Dopo aver applicato il prodotto sui denti bisogna tenere la luce LED accesa per un tempo variabile che può arrivare anche a dieci minuti. Dopo il gel va tenuto ancora applicato per altri 10 minuti. Il trattamento si deve effettuare 3 volte al giorno per almeno due settimane ma i risultati sono sicuramente degni di nota.





Come si levano i punti neri sui denti?

Oltre alle macchie sui denti si possono generare dei puntini neri che vanno a determinare un aspetto estetico sgradevole. Questi non sono correlati ad alcuna patologia ma sono solo un problema estetico che può derivare da alcuni colluttori ma anche da alcune pillole

. Questi puntini neri sono i black stains e si trovano spesso al margine del dente e compaiono perché ci sono sul dente dei batteri cromogeni che quindi producono sostanze scure che vanno a creare la pigmentazione. Per questo motivo spesso si parla di funghetti dei denti ma non c’è alcuna correlazione con un fungo.

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Nel 90% dei casi c’è la presenza di Actinomyces, un batterio gram positivo che ha un alta percentuale di calcio, fosfati e Sali che creano questo sgradevole colore nero. Anche se esteticamente la condizione non è gradevole in realtà le persone che sviluppano questo problema sono meno inclini a sviluppare le carie. I batteri che fanno insorgere le macchie vanno praticamente a proteggere il dente stesso.

Per contrastare il fenomeno è possibile utilizzare vitamine del gruppo B, in particolare la Biotina, in aggiunta alla Lattoferrina. Si trovano numerosi preparati in commercio a base di queste sostanze.

Quando invece si rintraccia un puntino nero sul dente isolato o comunque separato da alti puntini neri, potrebbe trattarsi di varie cose. In primo luogo l’insorgenza di una carie sulla zona, tipicamente il primo stadio iniziale (visibile) della stessa è proprio un puntino nero.

Tuttavia la comparsa può essere legata anche ad alimenti come vino rosso, thé o caffè che hanno pigmentato quella parte. Normalmente si formano delle macchie ma ogni dente reagisce in modo differente. Anche l’utilizzo frequente di colluttori a base di Clorexidina si ripercuote con macchie sui denti. Anche mirtilli, ciliegie e more possono portare a questo tipo di pigmentazione.

I puntini neri possono insorgere dopo utilizzo frequente di antibiotici, antistaminici e integratori a base di fluoro. Non è quindi detto che si tratti di un problema vera e proprio ma potrebbe trattarsi di una macchina temporanea destinata a sparire. In ogni caso è buona regola fare una visita periodica dal dentista, almeno due volte all’anno, per determinare lo stato di salute dei propri denti e intervenire temperstivamente in caso di problemi nascenti.

Qualora nessuno dei trattamenti elencati riuscisse a determinare uno sbiancamento dei denti, anche in parte, è utile intervenire con un trattamento estetico. I tipi di sbiancamento professionali sono vari e possono includere trattamenti domiciliari o presso uno studio professionale.

In questo caso è bene sempre scegliere un professionista del settore che sappia garantire in modo accurato un risultato proficuo. Il costo di un trattamento si aggira tra i 150 euro ai 600 euro, in base alla tipologia, ai materiali e alle procedure scelte.

Tra i più diffusi vi sono il Bleaching, la tecnica che impiega gel a base di perossido di idrogeno o di perossido di carbammide ad alta concentrazione (non venduti in commercio) con applicazioni sui denti che vengono completate dall’utilizzo di lampade per garantire la penetrazione in profondità. Le applicazioni possono variare di numero in base allo stato dei denti e durano in media 15 minuti.

Il dentista al termine rilascia una mascherina da utilizzare a casa per completare il trattamento con una posa di 30 minuti. Diverso invece il trattamento con il laser, più dispendioso ma in grado di reggere fino a due anni, che permette al perossido d’idrogeno di penetrare e rilasciare i radicali liberi che vanno a distruggere le molecole delle macchie in modo totalmente indolore. Questo tipo di approccio prevede una dieta per una settimana dopo lo sbiancamento, impossibilità di fumare per almeno un paio di giorni.

L’effetto è sicuramente notevole anche se scegliere questo tipo di trattamenti oltre che essere dispendioso può determinare dei disturbi passeggeri a labbra e lingua per un paio di giorni oltre che una maggiore sensibilità dentale.

Per mantenere i denti bianchi non bisogna solo intervenire quando il problema si presenta e compaiono le macchie ma bisogna prevenire, sia con i metodi naturali che assumendo dei comportamenti sani senza fumare, spazzolando bene i denti nel verso giusto e per almeno due minuti, cambiare spesso spazzolino, scegliere uno spazzolino morbido o medio, limitare l’uso del caffè, del thé e di alimenti aggressivi, usare poco dentifricio poiché la schiuma che viene prodotta rende meno favorevole la pulizia, fare attenzione alle gengive e allo stato complessivo della bocca e delle mucose.

Nei casi in cui vi siano dubbi, perplessità o si abbiano sintomi o macchie particolari bisogna rivolgersi ad un medico perché solo uno specialista sarà in grado di determinare l’entità del problema e la sua possibile risoluzione.