Uno dei minerali più incredibilmente rari al mondo è stato scoperto in Italia: si tratta dell’ichnusaite, un minerale sardo di straordinaria rarità e bellezza.

Uno dei minerali più incredibilmente rari al mondo è stato scoperto in Italia: si tratta dell’ichnusaite,

Il minerale chiamato ichnusaite è uno dei minerali più rari sulla Terra, classificato da due studiosi americani. Si forma da una miscela di torio radioattivo e molibdeno.

In Sardegna è stato scoperto questo raro minerale chiamato ichnusaite. È scientificamente definito come un “molibdato idrato di torio” e la sua formula bruta è Th(MoO 4) 2· 3H 2 O. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica American Mineralogis t, l’ichnusaite è uno dei minerali più rari al mondo e è considerato più prezioso del diamante a causa della sua scarsa presenza sulla Terra.

Le specifiche e le carattestiche dell’ichnusaite

Lo studio dell'ichnusaite potrebbe addirittura contribuire a una migliore comprensione del processo di formazione dei "molibdati

Benvenuti a “Superquark”, oggi parleremo di una scoperta davvero straordinaria: l’ichnusaite. Questo minerale è stato rinvenuto per la prima volta nel 2024 a Punta de su Seinargiu, Sarroch, in Sardegna. Il suo nome è un omaggio agli antichi Greci, che chiamavano l’isola “Ichnussa” per via della sua caratteristica forma simile all’impronta di un piede.

L’ichnusaite è un minerale estremamente raro, con soltanto pochi esemplari noti in tutto il mondo. Si presenta come cristalli trasparenti, tabulari, incolori, sottili e lunghi fino a 200 micron, con una lucentezza perlacea-adamantina. Purtroppo, a causa della quantità estremamente limitata di materiale disponibile, non sono state misurate la densità e le proprietà ottiche di questo minerale.

La sua formazione è probabilmente legata alla trasformazione della molibdenite, un altro minerale a base di molibdeno, in un ambiente con pH basico. La molibdenite potrebbe essere la fonte del molibdeno presente nell’ichnusaite, mentre la presenza di cristalli corrosi del minerale Xenotime-(Y) potrebbe essere la fonte di torio (Forster, 2024).

Questa scoperta ci apre un’interessante finestra sul mondo della mineralogia e della geologia, e grazie ai nuovi ritrovamenti siamo sempre più vicini a svelare i misteri delle meraviglie nascoste sotto la superficie terrestre.

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La straordinaria rarità dell’ichnusaite

  La sua formazione è probabilmente legata alla trasformazione della molibdenite, un altro minerale a

Fino a qualche decennio fa, i minerali più preziosi al mondo erano i diamanti, come il Golden Jubilee (545.67 carati) e la Stella d’Africa (530.20 carati). Ma sappiate che il valore dell’ichnusaite, se mai potesse essere venduto, sarebbe di gran lunga superiore!

Secondo Jesse Ausubel della Rockefeller University, se volete regalare alla vostra fidanzata un anello davvero unico, dovreste dimenticare i diamanti e optare per un’ichnusaite dalla Sardegna. Ausubel, insieme ai suoi colleghi della Carnegie Institution of Washington e del Deep Carbon Observatory, ha affermato su American Mineralogist che l’ichnusaite è il minerale più raro al mondo, con più di 2.500 minerali rari elencati. Tuttavia, non tutti i minerali possono essere commerciati a causa della loro fragilità: molti si dissolvono a contatto con l’acqua o con un semplice raggio di sole.

La preziosità dell’ichnusaite, inoltre, è dovuta alla sua rarità assoluta. Infatti, la quantità totale di questo minerale è così ridotta che potrebbe essere contenuta in un ditale, e finora è stato rinvenuto esclusivamente in una zona della Sardegna.

L’importanza e le implicazioni dell’ichnusaite nella geologia e nella ricerca scientifica

20 carati).

Il torio, un elemento contenuto nell’ichnusaite, riveste un’importanza straordinaria per i geologi. L’energia rilasciata dal suo decadimento radioattivo fornisce informazioni fondamentali sulla tettonica delle placche e sull’interno della Terra, analogamente all’uranio. Inoltre, il torio è fondamentale per le misurazioni geo-cronologiche, che forniscono età assolute per la scala dei tempi geologici.

Ma le potenzialità del thorio non si esauriscono qui! Lo studio dell’ichnusaite potrebbe addirittura contribuire a una migliore comprensione del processo di formazione dei “molibdati attinidi”, ovvero dei minerali che si possono formare durante l’alterazione del combustibile esaurito delle centrali nucleari.