Ciao ? sono Giovanni.
Oggi sono qui per parlarti dei migliori microfoni a condensatore ? attualmente in commercio.
Cominciamo subito con i miei tre microfoni preferiti ?
Configurazione della tabella non completata.Clicca qui per scorrere direttamente alle recensioni dei migliori microfoni a condensatore
Vuoi capire la differenza tra microfoni a condensatore e dinamici?
Sei in cerca del migliore microfono a condensatore usb sul mercato per registrare i tuoi video Youtube o i tuoi podcast Twitch?
Oppure ne cerchi uno analogico per registrare al meglio la tua band e cominciare a mettere in piedi un home studio rispettabile?
I microfoni USB NON hanno bisogno di una scheda audio per essere collegati al computer, mentre quelli tradizionali analogici si
In questo articolo parlerò di entrambi i tipi.
E per migliorare le tue registrazioni, ti parlerò anche del famosissimo filtro anti-pop da abbinare al tuo microfono per un suono più pulito senza esplosioni palatali.
Clicca qui invece per leggere subito le domande frequenti sui migliori microfoni a condensatore
Migliori Microfoni a Condensatore e Usb 2024
Contenuti della pagina:
- Migliori Microfoni a Condensatore e Usb 2024
- 1. Audio-Technica AT2020, ottimo compromesso qualità prezzo
- 2. Rode NT1A, silenzioso di fascia media
- 3. SE Electronics SE2200A II MP, un tuttofare dalla grande personalità
- 4. AKG C214, magnifico suono e ottimo overhead per batteria
- 5. Neumann TLM 170 R MT, suono incredibilmente professionale
- 6. Samson C01 e Samson C03, il più economico per cominciare
- La guida ai microfoni a condensatore
- Il migliore microfono usb per registrare podcast Twitch e video youtube
- Come funziona un microfono usb?
- 1. Audio-Technica AT2020 USB+, il migliore per l’esperto del suono
- 2. Rode NT-USB, ottimo anche per registrare la musica
- 3. Blue Yeti, professionale e molto popolare su youtube
- 4. Samson METEOR MIC, l’alternativa economica e portatile
- La mia opinione sui microfoni USB
- A cosa serve il filtro antipop?
- I migliori filtri antipop – Guida
- Neewer NW(B-3)
- TiGree, buono anche come filtro windscreen
- InnoGear, ottimo compromesso qualità prezzo
- , doppia schermatura
- In conclusione
1. Audio-Technica AT2020, ottimo compromesso qualità prezzo
- Audio-Technica AT2020 Microfono cardioide a condensatore (connessione XLR) per voce fuori campo, podcasting, streaming e registrazione
L’audio technica AT2020 è un bel microfono nero tuttofare, lo consiglio a chi ha qualche soldo più in tasca da investire per un apparecchio che può essere utilizzato a livello semi-professionale per registrare ad esempio il voice-over di un video youtube, il proprio vlog, oppure per riprendere una chitarra acustica o un coro.
E’ anche molto leggero quindi può essere usato su aste economiche senza grandissimi accorgimenti di sorta, però sembra solido e resistente al tatto.
Ha una bella estensione sui bassi con una bella presenza non invasiva tra i 5kHz e i 15kHz.
Nonostante il prezzo basso questo microfono ci da un suono molto maturo e credibile sia sulle voci che sugli strumenti musicali.
Come microfono vocale fornisce quei bassi e medio bassi tanto amati da certi cantanti e ha una presenza molto interessante sulle alte che aggiunge una certa aria e chiarezza senza però risultare fastidioso, pecca invece di molti apparecchi economici.
Sulle chitarre acustiche fornisce un bel suono bilanciato ed è molto facile trovare un angolo di ripresa adatto alle nostre esigenze. C’è abbastanza profondità e chiarezza.
Ha anche un bel rifiuto del suono sulla parte posteriore, rendendolo perfetto per chi lo utilizza vicino a computer rumorosi e desidera liberarsi del fastidioso rumore della ventola che imperversa nelle registrazioni.
Ideale anche per essere usato in coppia come overhead sulla batteria.
E’ limitato al semplice pattern cardioide, ma questo secondo me è un pregio perché quando si comincia meglio non complicarsi la vita e concentrarsi sulla performance musicale.
L’AT2020 è un ottimo microfono economico che vi toglierà dalla testa eventuali preoccupazioni sulla qualità delle vostre registrazioni, quando vi accorgerete di desiderare qualcosa di meglio potrete cominciare a investigare altri modelli, ma per iniziare acquistate questo e non guardate oltre.
2. Rode NT1A, silenzioso di fascia media
- Microfono da studio di standard industriale che offre calore, ampia gamma dinamica, chiarezza e capacità di elevata SPL richieste nelle applicazioni più esigenti
- Perfetto sia per la registrazione vocale che strumentale, oltre che per lo streaming, il podcasting e la registrazione di voice-over
- Include un set completo di accessori, tra cui una sospensione di alta qualità, un filtro anti-pop e un cavo XLR da 6 m (20 piedi) - tutto il necessario per iniziare a registrare subito
- Registrazione audio di qualità da studio, con un rumore estremamente basso di soli 6dB(A) per registrazioni dettagliate, una risposta in frequenza ampia (20Hz-20KHz) e una gamma dinamica eccezionale.
- Dotato di una capsula condensatore vera da 1" placcata in oro di precisione, prodotta nella nostra avanzata struttura in Australia per prestazioni impeccabili
Un ottimo microfono professionale di fascia media, il Rode NT1A ha una risposta in frequenza più uniforme della maggior parte dei condensatori a diaframma largo, la presenza è poco pronunciata ma abbastanza estesa e presenta un leggero lift sui 120Hz, il che gli da una leggerissima equalizzazione a sorriso che rende il suono della sua risposta in frequenza molto naturale.
E’ il modello entry-level della Rode, famosissima e blasonata marca.
Non possiede pad o taglia bassi sul proprio corpo, ma è uno dei microfoni più silenziosi che abbia mai usato, con soli 5dB di input noise e un rapporto rumore-segnale di ben 88dB mentre la maggior parte dei condensatori a diaframma largo si attesta intorno ai 75-80dB.
L’NT1A riprende con un dettaglio impressionante ma senza rendere il suono troppo sottile o duro, gli alti sono molto aperti ed ariosi, bilanciati da un bel low end.
Non c’è molto lavoro da fare con l’equalizzatore dato che il carattere di questo microfono è molto musicale e piacevole, nonostante rimanga particolare e riconoscibile. Fa splendere la maggior parte delle voci con cui entra a contatto, buono anche per strumenti acustici e batterie.
Il tipo di suono che regala è molto moderno bilanciato e trasparente.
In mano è più leggero della maggior parte dei concorrenti.
Il fatto che sia così silenzioso lo rende perfetto per registrare strumenti dotati di poco volume come ad esempio flauti o quando si lavora a una certa distanza dalla fonte sonora. Consigliato anche per le percussioni di ogni tipo.
Ascoltatelo qui in azione su voce e chitarre acustiche:
3. SE Electronics SE2200A II MP, un tuttofare dalla grande personalità
- Sotto categoria:
- Tipo:
Un altro microfono storico usatissimo reissue di una gloriosa versione antecedente. Dotato di una personalità e di un timbro molto particolare amatissimo da molti.
Perfetto per registrare chitarre acustiche ed elettriche, voci e anche piccoli strumenti percussioni.
Cattura ogni piccola sfumatura dello strumento esaltandone le qualità, ovviamente qui cominciamo un po’ a salire col prezzo, ma è del tutto giustificato per un oggetto del genere.
Può reggere fino a ben 140dB di pressione sonora, il che lo piazza automaticamente avanti ai suoi avversari, se cercate un microfono per performance molto rumorose senza dovervi preoccupare di sgradevoli distorsioni il SE2200A della SE Elettronics è quello che fa per voi.
Resa del tono molto bilanciata senza asprezze, omogeneo e ottimo su tutta la gamma di frequenze udibili.
Molto profondo e ricco sulla voce. Ha un tono molto caldo ed una personalità specifica che va ascoltata per capire di cosa sto parlando (link a un video di test poco più in basso). A differenza dell’NT della Rode ha degli alti meno brillanti, il che è un pregio a mio parere perché rende la performance più avvolgente e umana.
Un microfono tuttofare per chi cerca un cavallo da battaglia da tirare fuori in qualunque occasione.
Fate play a questo video per sentirlo in azione sull’ampli di una chitarra elettrica, sentite quanto è gustoso e pastoso:
Difficile trovare di meglio sotto i 1000 euro. È dotato di pad a -10dB e di filtro taglia bassi.
4. AKG C214, magnifico suono e ottimo overhead per batteria
- Il leggendario suono AKG con diaframma da 1" con terminali integrati
- Griglia a doppia maglia rinforzata per un'elevata immunità RF, senza alterare l'acustica
- Progettato e costruito a Vienna, Austria
- Il C 214 viene fornito con custodia di trasporto, antivento e supporto antiurto a ragno
- Ideale per registrazioni professionali in studio, voce solista, strumenti solisti, registrazioni di gruppo e allestimenti professionali di palchi
L’AKG C214 monta la stessa capsula del blasonato fratellone C414 (che costa 5 volte tanto).
Caratteristiche fondamentale di questo microfono e la chiarezza e anche il fatto che tende a suonare grosso, come i condensatori vintage.
Un altro possibile cavallo di battaglia da acquistare se si cerca un microfono a tutto tondo per voci, chitarre acustiche e piccole percussioni, ma perché no anche utilizzato in coppia come overhead sulla batteria.
Ascoltatelo qui in azione comparato con altri due microfoni simili:
Dotato di filtro passa alti e di pad a -20dB, pattern cardioide regolare.
Qualità del suono grandiosa per il prezzo a cui è venduto attualmente, sicuramente da considerare se si sta avviando uno studio e si è in cerca di un microfono da utilizzare per tutto.
L’AKG C214 sarà sicuro un pezzo del vostro arsenale per molti anni a venire da cui sarà difficile separarsi.
5. Neumann TLM 170 R MT, suono incredibilmente professionale
Un grande microfono per voci, che personalmente utilizzo molto anche su chitarre acustiche con grande soddisfazione. Una qualità eccellente per il prezzo a cui è venduto.
Eccezionale sulle voci, pulito e dettagliato con moltissima headroom. La risposta in frequenza è chiara e precisa senza alcun tipo di muddiness mentre gli alti suonano brillanti. Data la sua qualità di costruzione permette di catturare sfumature e dettagli che altri microfoni perdono nella ripresa
Nella maggior parte non richiede alcun tipo di equalizzazione per dare i risultati cercati. Buono anche per le voci rap.
L’ho usato molto in passato per batterie, trombe, flauti e chitarre acustiche e posso assicurarvi che eccede in tutti i campi fornendo la stessa ricchezza di dettagli.
E’ un microfono chiaro, che può risultare un po’ sibilante su alcune voci, niente però che non può essere risolto spostando leggermente l’asse del microfono.
Un ottimo microfono da avere in uno studio se si ha qualche soldino in più da spendere e si è in cerca di una soluzione professionale garantita dal marchio Neumann.
6. Samson C01 e Samson C03, il più economico per cominciare
- - capsula da 19mm con diaframma ultra-sottile
- - risposta polare cardioide
- - risposta in frequenza estesa e lineare (40 / 18000hz) - connettore xlr placcato in oro
- -indicatore led di alimentazione phantom a 48v - vite a doppio filetto per il montaggio su stand
- Diaframma largo - Diagramma polare variabile: supercardioide/omnidirezionale/figura a 8 - Risposta in frequenza lineare 40-18000Hz - SPL max:142dB - Filtro passa alte - Pad -10dB - Indicato per voce, strumenti acustici, batteria -Connettore XLR gold plated - Astuccio e adattatore asta regolabile inclusi - Shockmount SP01 opzionale
Molti amici addetti ai lavori che sono attualmente tecnici del suono professionisti mi hanno confessato di aver cominciato con uno di questi Samson anni fa.
Il C01 presenta solo la configurazione cardioide mentre il C03 anche quella a 8 e iper-cardioide.
E’ un bel microfono da battaglia, molto economico e perfetto per chi vuole cominciare a districarsi nell’audio, o per chi non ha velleità professionali ma desidera un semplice microfono a condensatore per riprendere le proprie performances musicali casalinghe.
Per il prezzo è un vero affare, perfetto sulla voce e le chitarre acustiche, un po’ meno adatto alle batterie dato che tende a “sciacquare” un po’ troppo i piatti.
I piatti del set sono infatti una delle cose a detta di tutti più difficili da rappresentare in registrazioni, soprattutto quando si utilizza il digitale, mentre l’analogico infatti permetteva un rollof dolce sulle alte frequenze e una resa morbida dei transienti di questi strumenti, il digitale tende a enfatizzarne la parte “metallica”, rendendo necessari molti accorgimenti in fase di registrazione e produzione per attenuare questo effetto.
Alcuni non saranno d’accordo su quello che sto scrivendo, soprattutto gli amanti di suoni più moderni, ma chi adora le belle batterie funk, rock, soul, jazz di un tempo, saprà di cosa sto parlando e mi darà tutta la ragione di questo mondo.
I piatti della batteria sono uno dei punti deboli principali dei microfoni economici, tenetelo bene a mente, mentre riuscirete ad effettuare belle registrazioni di voci e chitarre senza investire troppo in strumentazioni, sarà sempre più difficile microfonare a dovere la batteria. Per questo c’è un altro articolo dedicato.
Se acquisterete un Samson C01 vi posso assicurare che anche in futuro riuscirete a trovargli una sistemazione nel vostro studio casalingo.
Io ad esempio non vi nascondo che tutt’ora lo utilizzo ancora in certi progetti per catturare le “stanze”, ovvero lo posiziono molto lontano dalla sorgente di ripresa per dare quel tocco di reverbero quasi impercettibile che dona colore e profondità alla registrazione.
Ne esiste anche una versione usb da poter collegare direttamente al computer, ma io preferisco quella normale analogica perché suona nettamente meglio. Certo è che se avete bisogno di una soluzione “al volo” senza mixer o scheda audio tra i piedi l’opzione usb potrà essere un buon compromesso per il vostro caso.
Ascoltate questo ragazzo che ha fatto un bel video registrando una chitarra acustica con il C01 e mostra una semplicissima modifica che si può fare a mano per migliorare la resa sugli alti, ovvero rimuovere la protezione di spugna:
Come potete notare la resa sonora è ottima per un microfono di fascia bassa,
se avete pochi soldi in tasca è questo il prodotto su cui lanciarvi per costruire le basi della vostra carriera musicale.
Ecco la versione USB per chi invece desidera collegarlo direttamente al computer, chiaramente la qualità audio risulterà leggermente inferiore ma non è una cattiva idea per chi ne voglia fare un utilizzo semi-professionale ad esempio dedicato alla registrazione di podcast o video youtube:
- Il microfono a condensatore per studio USB professionale apporta audio di qualità alle registrazioni digitali
- Semplice funzionamento plug and play con mac os e windows, non occorre scaricare driver
- Uscita cuffie da 3,5 mm con monitoraggio a latenza zero
- Lo schema di pickup supercardioide fornisce un'eccellente copertura delle sorgenti sonore davanti al microfono, mentre respinge i rumori indesiderati dal lato e dalla parte posteriore
- Risposta in frequenza liscia e piatta di 20hz-18khz
La guida ai microfoni a condensatore
- Com’è fatto il microfono a condensatore?
- Condensatore vs Dinamico
- Come collegare un microfono condensatore al mixer
- Cos’è la phantom?
- Cos’è il pad?
- Diagrammi polari, la guida
- Il Filtro Antipop: cos’è e a cosa serve?
I miei amici mi chiamano l’esperto del suono perché in questi ultimi 8 anni mi sono lentamente appassionato al mondo dell’audio fino a diventarne abbastanza esperto, mi capita spesso di registrare gruppi rock e jazz e anche lavorare come fonico in alcune radio locali.
Ho molta esperienza con ogni tipo di microfono, trovandomi ogni giorno a gestire le esigenze più svariate, sempre però tenendo bene in mente ciò che conta, ovvero catturare l’emozione della performance con la massima fedeltà possibile per restituirla all’ascoltatore in tutta la sua magnificenza.
I microfoni a condensatore sono i più utilizzati in sala di registrazione, contrapposti solitamente come caratteristiche e prestazioni a quelli dinamici.
Ovviamente è opportuno ricordare che condensatore e dinamici non sono gli unici due tipi di microfoni esistenti, ci sono anche quelli a nastro, i ribbon, i piezo, quelli a carbone, e anche a fibre ottiche o laser.
Com’è fatto il microfono a condensatore?
Il microfono a condensatore ha due lamine al suo interno sollecitabili dalla variazione di pressione provocata dal suono che vi si propaga attraverso.
C’è una sottile membrana situata in prossimità di una lamina di metallo, questa membrana o diaframma come viene spesso chiamato deve essere elettricamente conduttiva, almeno sulla sua superfice. Quando il suono colpisce il diaframma, questo si muove avanti e dietro facendo cambiare la distanza tra i capacitori dinamicamente. E’ così che il suono diventa magicamente segnale elettrico.
La capsula del segnale però è troppo fragile per essere connessa così com’è ad un segnale d’uscita, c’è bisogno di un convertitore d’impedenza, un circuito che fa da tramite tra la capsula e il mondo esterno.
Questo convertitore rende il segnale più forte, potente e utilizzabile da altri apparati audio.
E’ questo il motivo per cui i microfoni a condensatore richiedono una fonte di corrente esterna, che viene fornita attraverso la cosiddetta “phantom“, invenzione della Neumann che col tempo è diventata standard internazionale.
Data la piccola massa del diaframma, i microfoni a condensatore sono molto più sensibili ai transienti del suono. (i transienti sono le variazioni di ampiezza molto rapide del suono, immaginiamoli come rapidi sprazzi di energia, spesso individuabili nell’attacco della nota, la fase violenta prima che questa raggiunga una sua stabilità). Possono inoltre seguire l’onda sonora con molta più cura rispetto ai microfoni dinamici.
Di tutti i tipi di microfono, quelli a condensatore hanno la risposta di frequenza più ampia.
Differenza tra condensatore e dinamico
Semplificando molto:
– I microfoni a condensatore sono più dolci, profondi, precisi, delicati e musicali;
– I microfoni dinamici sono duri, taglienti, affidabili e resistenti.
Il microfono a condensatore è il tipo di microfono più usato per registrazioni professionali. (è quel tipo di microfono grande elegante e che ispira riverenza, associato nell’immaginario collettivo a registrazioni “vintage”).
Solitamente sul palco o nei concerti si tende a preferire l’uso di microfoni dinamici quasi per tutto. (il classico cono da tenere in mano, di cui lo Shure 57 e 58 rappresentano l’esempio standard dell’industria). Ecco il 57 della Shure dinamico ad esempio:
- La risposta in frequenza modellata si traduce in una riproduzione pulita degli strumenti musicali e in un'acquisizione della voce ricca di dettagli
- Riproduzione con qualità professionale per batteria, percussioni e ripresa microfonica di amplificatori per strumenti
- Pattern di acquisizione a cardioide uniforme che isola la sorgente sonora principale riducendo al contempo i rumori circostanti
- Sistema di isolamento pneumatico antishock per la riduzione del rumore da manipolazione
- Estremamente resistente anche alle condizioni d’uso più impegnative
Quanto più la fonte sonora è controllata più si tendono a preferire microfoni a condensatore, anche in condizioni live.
Se ci troviamo ad esempio all’interno di un teatro o di un auditorium, oppure se stiamo microfonando un concerto chitarra e voce in un club non troppo rumoroso potremo comunque optare per un condensatore per cogliere meglio le sfumature del suono.
I microfoni dinamici invece sono da preferire in condizioni in cui c’è bisogno di avere controllo totale in mix sui determinati strumenti o pezzi di un kit, ad esempio casi in cui le dinamiche sonore sul palco non sono ottimali, c’è troppo rumore intorno, gli strumentisti sono troppo vicini, eccetera eccetera.
Per capirci ancora meglio, il microfono a condensatore è più adatto a registrare la musica così com’è e a rappresentarne fedelmente la sua pasta sonora e i transienti.
Il microfono dinamico è tendenzialmente più usato per isolare i singoli strumenti.
Negli studi si tende quasi unicamente a registrare le voci con condensatori, ma ci sono delle eccezioni.
In certi casi si usa il microfono dinamico sulla voce per ottenere un effetto particolare, più rock, tagliente, per far spiccare meglio la voce nel mix. E’ il caso della maggior parte dei vecchi dischi dei Rolling Stones, registrati con uno Shure Unidyne dinamico che dava quell’effetto crunchy e aggressivo alla voce di Jagger.
Come collegare un microfono a condensatore al mixer
Nel caso scegliate un microfono a condensatore USB sarà necessario semplicemente collegarlo alla porta USB del vostro computer, altrimenti se possedete un microfono tradizionale sarà necessario sfruttare un “intermediario” per poter trasformare l’informazione sonora da analogica a digitale.
Per collegare un microfono a condensatore al mixer è necessario un cavo XLR, (ovvero con attacco a 3 piolini), come questi:
- Cavo professionale bilanciato per microfono e/o strumenti
- Connessioni presa volante Cannon XLR 3P Maschio - spina volante Cannon XLR 3P Femmina
- Lunghezza:5 metri.
- Colore disponibile: Nero
- Pack da cinque cavi - ognuno da 5 mt. - Connettori: XLR3MVPRO, XLR3FVPRO
e un mixer o una scheda audio che dispongano di alimentazione phantom, che deve essere attivata sul canale in cui andremo a collegare il microfono.
Alcuni mixer economici permettono di attivare la phantom indiscriminatamente su tutti i canali, mentre altri lasciano scegliere individualmente su quale canale o gruppo di canali inserirla.
Alcuni vecchi microfoni a condensatore valvolari sono dotati di un alimentatore proprio specifico e particolare, da collegare direttamente alla corrente elettrica.
Cos’è la phantom?
La phantom è un tipo di alimentazione elettrica (in genere pari a 48 Volt) che transita lungo gli stessi cavi in cui passa il segnale audio.
E’ fondamentale per “guidare” qualunque condensatore, in assenza di questa semplicemente non sarà possibile utilizzarlo, quindi prima di acquistarne uno assicuratevi di possedere la funzione phantom sul vostro mixer o sulla vostra scheda audio. (molto facile da verificare, spesso è raffigurata dalla dicitura “48v”).
Si chiama phantom, ovvero fantasma, perché è un tipo di alimentazione studiata per non essere visibili a dispositivi che non ne hanno bisogno.
Se collegate un microfono dinamico su un’entrata con la phantom 48 volt attivata questo non riceverà corrente.
Cos’è il pad?
Il pad è una funzione di attenuazione dei decibel.
Data la grande sensibilità dinamica dei condensatori questi vengono spesso dotati di “pad” tramite un controller di solito posizionato sul microfono stesso o in alternativa l’attenuazione può essere attivata come opzione separata dal mixer o dal preamp.
Il pad è necessario per poter sia preservare i condensatori più delicati dal bruciarsi, sia per poter registrare fonti di suono con grande potenza sonora evitando distorsioni indesiderate.
Pensiamo ad esempio alla cassa di una batteria. Nel rock moderno spesso si usano microfoni dinamici per questo pezzo del kit, perché sono più facilmente controllabili e reggono meglio qualunque tipo di stress sia sonoro che meccanico.
Il microfono a condensatore sulla cassa è usato molto nel jazz o per ottenere sonorità più morbide, senza quindi quel tipico clic del D112 (il microfono dinamico per cassa più famoso del mondo, conosciutissimo da tutti i batteristi).
Di norma quando è possibile è meglio non utilizzare il pad e semplicemente allontanare il microfono dalla fonte sonora finché questo non “clippi”, ovvero che i decibel catturati dalla capsula non vadano a superare la soglia che possa generare distorsione.
Cosa sono i filtri EQ?
Alcuni microfoni a condensatore sono dotati di levette che permettono di tagliare o attenuare delle frequenze indesiderate.
Solitamente c’è il filtro passa alti, ovvero che permette di lasciare passare le frequenze medio alte ed evitare la ripresa di quelle basse, che viene usato quando ad esempio c’è la necessità di registrare strumenti o voci che operano nella gamma alta, mettiamo un violino, oppure una chitarra acustica di cui però non desideriamo portare dietro tutto il malloppo di frequenze basse che possono essere fastidiose all’interno di un mix.
Di solito quando si registra uno strumento solo si tende a lasciare OFF i filtri, quando ad esempio si opera live e ci sono diversi rientri possibili si preferisce invece effettuare già un taglio di frequenze alla radice del suono per poter lavorare più agevolmente poi sul mixer.
Diagrammi polari
I pattern polari sono le modalità di ascolto di un dato microfono, su alcuni sono selezionabili tramite delle levette, su altri sono fissi e ci si bisogna semplicemente accontentare di quella indicata nel manuale o sulla scatola.
Ognuna ha i suoi vantaggi e svantaggi, ma tutte possono essere utilizzate e adattate all’occorrenza, quindi se avete un microfono solo cardioide a casa non correte a comprarne uno con figura a 8 semplicemente perché un giorno avete voglia di registrare due chitarre una di fronte all’altra.
Ma esaminiamole una ad una:
- Cardioide
Si chiama così perché ha la forma di un cardio, di un cuore, anche quando viene rappresentata visivamente. Riprende il suono proveniente dalla zona frontale, e la sensibilità va a diminuire man mano che ci si sposta ai lati della capsula, per annullarsi quasi se ci si sposta dietro al microfono. Pattern molto utilizzato per riprese vocali, perché permette di concentrarsi direttamente sulla fonte riducendo eventuali rientri o reverberi indesiderati. - Supercardioide/Ipercardioide
Simile al cardioide, con la differenza che ha minore sensibilità ai lati rispetto a questo e maggiore dietro, rende meglio in condizioni in cui le fonti indesiderate si trovano ai lati del soggetto da riprendere, come nel caso di due casse spia ad esempio. - Omnidirezionale
I microfoni omnidirezionali vengono utilizzati per riprese ambientali, orchestrali o stereofoniche ad ampio raggio, o in caso di misurazioni acustiche. Se avete una band che suona in una stanza e disponete di un solo microfono vorrete che questo sia omnidirezionale e il “mix” tra strumenti avverrà semplicemente avvicinando o allontanando questi a vostro piacimento dal microfono e lasciando ai musicisti il compito di dosare perfettamente le dinamiche durante l’esecuzione, che sarebbe poi la quintessenza della musica. - Figura-8
La figura 8 ha una sensibilità pari anteriore e posteriore mentre quasi nulla ai lati. Modalità tipica dei microfoni antichi a nastro, utilizzati anche oggi per alcune applicazioni specifiche, di cui parleremo però in un altro articolo.
Cosa sono i microfoni a condensatore valvolari?
Sono microfoni che non usano circuiti a transistor bensì un amplificatore a valvole per funzionare, era la tecnologia più utilizzata nel passato ma anche adesso continuano ad essere prodotti ottimi microfoni a condensatore valvolari, ricercati per le loro caratteristiche sonore più morbide. Tendono però naturalmente ad avere più rumore di fondo rispetto a quelli a transistor.
Come registrare con un microfono a condensatore
Il microfono a condensatore va trattato con delicatezza, facendo innanzitutto molta attenzione ad alimentarlo con il voltaggio adatto, che viene quasi sempre indicato sull’apparecchio stesso o sul libretto di istruzioni, nel caso questo fosse assente potete sempre riferirvi alle informazioni reperite su internet.
Lo standard sono i 48v della phantom ma per alcuni microfoni, soprattutto più vecchi e provenienti da oscure parti del mondo, l’alimentazione necessaria potrebbe essere differente.
Alcuni microfoni richiedono amplificatori dedicati per poter funzionare, spesso questi vengono venduti anche usati con i condensatori stessi.
Quando si registra col condensatore bisogna tener presente il suo diagramma polare, come spiegato sopra, e regolarsi di conseguenza, se si usa il cardioide si dovrà far attenzione a porre la sorgente sonora che si desidera riprendere di fronte a questo posizionando invece le fonti indesiderate sul retro e così via.
Se si registra la voce direttamente all’interno di questo è bene usare un filtro antipop.
Quando si canta o si parla di fronte a un microfono, la nostra bocca tende naturalmente a produrre fonemi esplosivi quali quelli basati sulle “p” e sulle “b”, è molto difficile per qualunque microfono riprendere correttamente questi transienti esplosivi repentini senza incorrere in micro distorsioni.
E’ per questo che si usa normalmente quel filtro posto fra il performer vocale e l’apparecchio di ripresa. Consiglio a tutti di usarlo, è fondamentale quando si registrano cantanti o speaker radiofonici.
Il migliore microfono usb per registrare podcast Twitch e video youtube
Sei uno youtuber in cerca di un buon microfono da collegare al tuo pc o mac per registrare la tua voce?
Moltissimi di voi mi stanno chiedendo un articolo sui microfoni USB, volete sapere cosa ne penso e se sono comparabili in qualità e resa sonica con i microfoni a cavo analogici, e la risposta è molto semplice: no.
Questo significa che i microfoni usb sono da buttare? La risposta è: dipende.
Se siete degli audiofili che desiderano il meglio per le loro registrazioni, lasciate perdere i microfoni usb.
Se siete invece dei normali utenti che desiderano qualcosa di estremamente semplice e immediato da usare a patto di ottenere dei risultati non eccelsi in ambito dell’alta fedeltà sonica, allora questo tipo di microfoni potrebbero fare al caso vostro.
A mio parere i microfoni usb sono perfetti per chi fa podcast, vlog e gestisce magari un canale youtube, infatti permettono di avere ottimi risultati con pochissimo sforzo, senza dover stare troppo a ragionare.
Consiglierei il microfono USB a un musicista solo nel caso questo possedesse già altri microfoni analogici e fosse alla ricerca di un apparecchio da aggiungere al proprio arsenale per poter registrare qualche demo al volo quando non ha accesso al suo set up abituale, magari quando è in viaggio.
Prima di iniziare vorrei chiarire una cosa molto importante.
Nel mondo dell’audio per avere il meglio in quanto resa sonica c’è bisogno di effettuare connessioni rigorosamente tramite cavi audio, non si scappa, nessun blue-tooth o trasmissione via radio possono reggere il confronto col buon Cavo, meglio se schermato per evitare interferenze ed assicurarsi il massimo della qualità del suono e il minimo rumore di fondo.
Se cercate l’alta fedeltà diffidate sempre dai device che si interfacciano direttamente USB al computer, questa è la regola principale di cui tenere conto.
Ci sono però le dovute eccezioni, andiamo a vederle insieme.
Come funziona un microfono usb?
Un microfono USB si interfaccia con il PC in maniera completamente diversa rispetto ad uno analogico.
Per fare sì che il microfono passi i dati direttamente alla porta USB del nostro computer c’è bisogno che avvenga sul device stesso una conversione dal segnale da ANALOGICO a DIGITALE, ovvero che gli impulsi elettrici captati dal microfono si trasformino in 0 e 1 comprensibili dal computer.
Questa conversione nel caso si usasse un microfono analogico verrebbe effettuata dalla scheda audio che fungerebbe da tramite.
Le schede audio sono apparecchi pensati e realizzati appositamente per questo tipo di compiti, dotate di convertitori AD/DA (ovvero da analogico e digitale e viceversa) di qualità senza ombra di dubbio superiori rispetto quelli che possono essere implementati all’interno di un microfono a condensatore usb.
Detto questo, il microfono USB è un’ottimo compromesso per chi ha bisogno di una soluzione veloce e immediata plug-and-play senza fronzoli.
In realtà io credo che i microfoni usb siano un’ottima scelta per chi ha bisogno di qualcosa di estremamente portatile, ad esempio per chi è spesso in viaggio e desideri registrare delle demo vocali o di chitarra, o ancora per una band che in sala prove vuole riprendere dei provini da limare in un secondo momento o ancora per chi vlogga e ha bisogno di un microfono semplice per registrare la voce senza troppi grattacapi legati al set-up.
Non tutti hanno il tempo e la pazienza necessari per:
- informarsi e quindi scegliere la scheda audio da acquistare tra la miriade presenti sul mercato
- imparare ad utilizzarla
- scegliere un microfono adatto a questa scheda
- imparare a interfacciare correttamente microfono e scheda
- e infine portare in giro ogni volta per registrare cavi scheda e microfono.
La verità è che la maggior parte degli utenti si accontenta di una qualità audio media se non mediocre e desidera spendere poco ed avere un prodotto “accettabile”, come dargli torto. Non si deve per forza diventare dei super esperti nerd e puntare al meglio ogni volta che si desidera acquistare un nuovo prodotto.
Se non avete il pallino dell’audio e desiderate un buon microfono che registri la vostra voce a una qualità accettabile (ma attenzione che il mio “accettabile” potrebbe corrispondere al vostro “ottima”) i microfoni in questa guida, provenienti da marche blasonate e quindi garanzia di un certo grado di qualità sonora potrebbero essere la risposta perfetta alle vostre necessità.
1. Audio-Technica AT2020 USB+, il migliore per l’esperto del suono
L’Audio-Technica AT2020 senza dicitura USB+ ovvero il fratello analogico di questo microfono è spesso raccomandatissimo dagli addetti ai lavori come un microfono economico che riesce a stupire tutti in ogni occasione.
La versione USB+, dove il + sta per le feature aggiunte nella seconda versione come l’uscita cuffie integrata direttamente nel microfono non è da meno e riserva un’alta qualità di registrazione per un prezzo contenuto.
Dotato di un diaframma medio a pattern cardioide, il cavo XLR viene sostituito in questo caso dall’uscita USB.
E’ un po rumoroso rispetto alla sua controparte analogica, ma ovviamente per il tipo di applicazioni a cui è mirato questo non dovrebbe spaventare. Non ci sono pad né filtri quindi qualunque tipo di ritocco EQ deve essere per forza di cose applicato in post-produzione.
La conversione avviene a 16bit con un sample rate di 44.1kHz, il che va più che bene se si vuole utilizzare l’audio ad esempio in video youtube.
Oltre a trasmettere il segnale convertito il cavo USB può rimandare indietro il segnale per farcelo riascoltare in cuffia, fornendoci una specie di monitoring indiretto.
Le cuffie possono essere collegate attraverso un mini jack posto sul lato del microfono.
Il AT2020 USB+ funziona praticamente plug and play coi sistemi OSX, senza bisogno di dover installare nessun driver, mentre per windows l’installazione di un driver adatto dovrebbe avviarsi una volta collegato il device al sistema.
La qualità di suono è molto simile a quella della sua controparte analogica, come questa infatti non ha un suono completamente neutrale bensì dotato di forte carattere, aggiunge infatti una punta di calore alle frequenze medio basse della voce e gli infonde quel senso di leggerissima compressione che ricorda alcuni microfoni a valvole.
In altre parole ha un tono davvero particolare che darà colore alle vostre registrazioni, nonostante il prezzo molto contenuto.
L’AT2020 è particolarmente indicato per le voci femminili rispetto ad altri microfoni della stessa fascia, adatto a molte tipologie di timbri vocali nonché di stili musicali risulta quindi perfetto per i vloggers e gli youtubers.
Il rumore di fondo non da fastidio così come non si è limitati alla fine dalla conversione a 16 bit, come dicevamo nell’introduzione abbiamo a che fare qui con dei microfoni il cui scopo specifico è essere facili da usare ed interfacciare col proprio computer, se siamo alla ricerca del massimo della qualità possibile meglio puntare sulla sua versione analogica che fornisce grande prestazioni a un prezzo ridicolo.
L’ AT2020 USB+ riesce a catturare i transienti in maniera egregia mentre mantiene caratteristiche calde e quasi analogiche, mostrando pochissima distorsione praticamente inavvertibile. L’uscita della cuffia è inoltre pulito e ad alto volume.
Sicuramente questo è l’acquisto che consiglio a chiunque abbia deciso di optare per un microfono usb ed intende utilizzarlo principalmente per registrare voci.
2. Rode NT-USB, ottimo anche per registrare la musica
- Microfono da studio di alta qualità con la comodità della connettività USB
- Uscita cuffie da 3,5 mm ad alta potenza con monitoraggio a latenza zero (senza riverberi)
- Controlli facili da usare sul corpo del microfono per impostare il volume delle cuffie e il mix di monitoraggio
- Include un filtro anti-pop per ridurre i suoni delle esplosive e i rumori dovuti alla respirazione durante il canto e il parlato ravvicinati al microfono
- Include un cavo USB da 6 m (20 piedi) per flessibilità nella posizionamento e montaggio
Il Rode NT è uno dei preferiti dagli utenti della rete, non è insolito infatti beccarlo in primo piano nei video di qualche youtuber di successo.
A differenza dell’audio technica è dotato di un vero e proprio monitoring cuffia in tempo reale, non c’è bisogno quindi di ascoltare il segnale di ritorno dal PC. La conversione avviene a 16-bit / 48 kHz.
E’ un microfono ottimo per podcast, chiamate skype, gaming, meeting di business e tutte le occasioni in cui c’è bisogno di qualcosa da collegare velocemente al pc per avere una qualità audio nettamente superiore rispetto al microfonino integrato nel laptop o a quello montato sulla webcam
La qualità è quasi pari a quella dei microfoni da studio, sempre con le dovute riserve che ho sollevato più sopra nell’articolo riguardo i microfoni usb.
Il peso è piuttosto rilevante, infatti misura circo mezzo kilo, ma questo mi piace immaginare sia da associare all’alta qualità dei materiali di costruzione.
Il microfono in mano sembra infatti molto solido e resistente, scommetterei che potrebbe resistere addirittura ad un paio di cadute, ma non sfido nessuno ovviamente a testarlo a questo riguardo 😀
E’ dotato di filtro pop integrato come ben si può osservare nella foto, ma volendo questo è anche rimuovibile.
Venduto con un treppiede in dotazione.
Un prodotto pensato per essere usato direttamente fuori dalla scatola senza alcun bisogno di acquisti ulteriori di accessori o amenità, una valida alternativa quindi all’audio technica, che rimane per me il miglior microfono usb, ma il Rode è poco dietro in quanto a qualità sonora.
3. Blue Yeti, professionale e molto popolare su youtube
- Libera la creatività: Yeti USB, con il software di registrazione PreSonus e iZotope Advanced Software per la masterizzazione in studio, crea audio di livello professionale e stimola la produttività
- Il microfono Yeti dispone di un array a tre capsule che offre 4 diversi pattern per la registrazione: cardioide, bidirezionale, omnidirezionale e stereo per registrazioni, streaming e gaming
- Il software di registrazione PreSonus Studio One Artist Blue Microphones Edition offre strumenti professionali e intuitivi per facilitare la registrazione e lo streaming: premi record e inizia
- Il software di masterizzazione iZotope Ozone Elements offre gli strumenti per ottenere tracce di qualità professionale per lo streaming di registrazioni musicali, podcasting, video di YouTube e altro
- Con il set up automatico e l'elaborazione del suono integrato, i template personalizzati di Yeti Studio registrano in modo facile e veloce canzoni, dialoghi, interviste a più persone, strumenti
Il Blue Yeti è un microfono popolarissimo tra chi fa podcast e video youtube, la sua forma riconoscibilissima vi sarà familiare se bazzicate la piattaforma video di proprietà Google.
Un buon microfono entry level a mio parere dotato di una discreta qualità sonora anche se non a pari del Rode e dell’Audio Technica, ma di certo un’ottima alternativa che non lascerà nessuno con l’amaro in bocca.
La Blue è infatti una delle compagnie più famose per quanto riguarda la produzione di interfacce microfoniche USB, e questo è sicuramente uno dei microfoni più venduti al mondo e uno dei preferiti tra i vloggers.
Disponibile in diversi colori argento, nero, bianco e grigio.
Molto ben costruito, la parte esteriore è fatta completamente in metallo ad eccezione delle manopole, sulla base troviamo una uscita micro-USB e una jack cuffia, nonché l’attacco che permette di collegare lo Yeti a qualsiasi asta microfonica.
Dotato di monitoring in real-time, il che significa che si può ascoltare il segnale audio in diretta mentre lo si produce, senza alcun tipo di latenza. Il volume delle cuffie e regolabile comodamente con una manopola posta sulla parte anteriore del microfono e c’è un bottone Mute nel caso ci fosse bisogno di mutare temporaneamente la ripresa, funzione utile a chi volesse utilizzare lo Yeti come microfono per un live stream o una lunga session di gaming oppure skype chat.
Sul lato opposto ci sono altre due manopole, una per selezionare il pattern e un’altra dedicata al gain.
Lo Yeti ha ben 4 pattern differenti per catturare il suono che possono essere scelti a seconda delle necessità del momento.
La modalità standard cardioide è pensata per quando ci si siede direttamente di fronte al microfono per registrare la propria voce, ad esempio durante le riprese di un video, la funzione stereo è per registrare invece delle eventuali session musicali, quella lì omni è utilissima nel caso in cui si intende ad esempio riprendere l’audio di una tavola rotonda in cui si parla tutti quanti intorno al microfono.
Il pattern a 8 invece è ipoteticamente utilizzabile in una situazione in cui ci si trovi faccia a faccia con un ipotetico intervistato uno di fronte all’altro, ideale quindi per sessioni di radio podcast.
La manopola di gain permette di regolare a proprio piacimento il guadagno dell’audio catturato dal microfono.
Ricordate a proposito che è sempre più facile alzare il volume a una registrazione piuttosto silenziosa invece che cercare inutilmente di salvare una ripresa effettuata a volume troppo alto con svariati picchi in distorsione.
Quindi avere la possibilità di regolare il livello direttamente da microfono permette magari dinamicamente di intervenire sul volume e poter avere così registrazioni più pulite.
Alcuni microfoni di fascia più bassa non sono dotati di questa comoda funzione gain, quelli lì analogici ne sono rigorosamente sprovvisti per chi non lo sapesse dato che vengono pilotati direttamente da mixer. Questa del gain integrato è una prerogativa solo del mondo dei microfoni usb.
Lo Yeti della Blue è molto facile da configurare e installare, su Windows 10 basta collegarlo e verrà immediatamente riconosciuto dal sistema come periferica di cattura dell’audio.
La qualità di ripresa è 16 bit a 48KHz di frequenza, ovviamente non sufficiente per gli audiofili più esigenti ma perfetta per streamers, podcasters e utenti comuni.
L’audio catturato con lo Yeti è praticamente in linea con lo standard youtube, se siete quindi in cerca di soddisfare questo determinato standard sonoro non guardate oltre, è chiaramente il microfono che fa per voi.
Il suono è molto naturale, dai miei numerosi test di confronto ho potuto verificare che il pattern omni-direzionale funzionava alla perfezione per il mio modo di muovermi spesso durante le sessioni di registrazioni, sebbene tendesse a catturare altri rumori quando settato in questa modalità.
Anche in modalità cardioide si comporta egregiamente, ma dovete ricordare di parlare sempre in direzione della capsula altrimenti otterrete un indesiderato effetto di audio fuori asse.
4. Samson METEOR MIC, l’alternativa economica e portatile
- Uno dei più grandi diaframmi a condensatore (25 mm) di qualsiasi microfono USB disponibile
- Il modello di pickup cardioide, la risposta in frequenza regolare e la risoluzione a 16 bit, 44,1 / 48khz offrono risultati audio professionali
- Un'uscita stereo da 1/8 di pollice per le cuffie senza monitoraggio della latenza e la manopola del volume delle cuffie offrono il controllo completo
- Il microfono Meteor è compatibile con la maggior parte delle workstation audio digitali basate su computer.
- Le gambe si adattano alla posizione ottimale per qualsiasi applicazione di registrazione, dalle chitarre acustiche alla voce o al parlato.
Eccoci davanti a un altro prodotto vendutissimo e molto visto su youtube, sicuramente non un microfono professionale di fascia alta, ma un buon prodotto se consideriamo il suo prezzo così basso.
Per qualche ragione è un microfono particolarmente prediletto dai gamers.
La prima cosa da tenere ben presente prima di un eventuale acquisto è che il Meteor presenta solo il pattern cardioide, il che significa che può essere utilizzato idealmente solo se ci si parla vicino e davanti.
Se gestite ad esempio un canale youtube con molte persone e pensate di realizzare dei video parlando in contemporanea è meglio forse puntare su di un altro microfono.
Il prezzo molto basso e le dimensioni contenutissime sono i due punti di forza di questo microfono, per poche decine di euro ci offre infatti una qualità di audio relativamente sorprendente.
Può costituire la soluzione efficace per chi volesse effettuare un grande upgrade rispetto al microfono integrato nel laptop o nella webcam ma allo stesso tempo non se la sente ancora di avventurarsi in microfoni professionali impegnativi.
Inoltre è particolarmente indicato per chi viaggia dato le sue dimensioni contenutissime, è di sicuro il più piccolo tra quelli presentati in questa lista.
Se siete dei vlogger o dei gamers alle prime armi e il vostro obiettivo principale è di migliorare di tantissimo l’audio dei vostri video, questo è il microfono che fa per voi. Lo sconsiglio invece ai musicisti o aspiranti tali data la qualità sonora non eccelsa per la registrazione di strumenti e cantati.
Il Meteor si presenta con un design vagamente retrò, piccolo, quasi tascabile, il che lo rende perfetto per chi vuole avere un set a prova di viaggio e spostamenti.
Basta infatti abbassare le tre gambe della basetta, appoggiandolo su qualunque superfice e collegarlo quindi col cavo in dotazione al nostro pc o mac e siamo già pronti a registrare.
L’installazione è molto semplice e praticamente plug and play.
Dotato di tasto di pausa e di gain, può eventualmente anche essere montato su di un’asta.
La mia opinione sui microfoni USB
I microfoni USB sono comodi per chi ha bisogno di una soluzione rapida e indolore, se al momento si sta usando il classico microfonino cinese di plastica di sicuro uno qualsiasi di questi microfoni presenti nella mia guida costituirà un incredibile balzo in avanti.
A volte non si è consapevoli che con poche decine di euro (nel caso del Meteor) si può migliorare di tantissimo la qualità dei propri streaming e delle proprie chiamate skype.
E’ chiaro che se siete invece in cerca di prodotti per far splendere al massimo le qualità della vostra voce o dei vostri strumenti è meglio puntare sull’opzione microfono analogico più interfaccia audio.
Di sicuro è una spesa più cospicua ma permette una flessibilità e una qualità che i microfoni usb semplicemente non potranno mai fornire.
A cosa serve il filtro antipop?
Avrete visto in numerosi video questo strano oggetto circolare montato tra i microfoni e i cantanti e vi sarete chiesti a cosa effettivamente serva, andiamo a scoprirlo assieme.
Il filtro antipop è un filtro di protezione per i microfoni, serve ad eliminare il cosiddetto “popping” ovvero il suono causato dall’impatto meccanico di particelle d’aria che si muovono troppo esplosivamente e vanno colpire il diaframma del microfono mentre si registra la voce provocando quello sgradevole effetto di “pop” sulle consonanti “p” e “b”.
Serve inoltre a schermare l’umidità di eventuale saliva che potrebbe colpire la capsula microfonica, preservando in questo modo il microfono. Non tutti sanno che i sali presenti nella saliva infatti sono corrosivi e possono ridurre la vita del nostro apparecchio.
Un tipico filtro pop è composto da uno o più strati di materiale semi-trasparente come ad esempio nylon esteso su di una cornice circolare, di solito montata su un braccio flessibile per essere pronto a spostamenti e regolazioni veloci e immediate.
I filtri antipop di metallo usano un sottile schermo di metallo invece del nylon.
I suoni di “pop” capitano in modo particolare quando si pronunciano la “p” e la “b”, il filtro serve proprio a ridurre l’energia di queste consonanti che in alternativa potrebbero eccedere la capacità di input del microfono causando il cosiddetto clipping.
Il suono viene intercettato e “spezzato” dal filtro dell’antipop in modo da arrivare in maniera più attutita al microfono, lasciando passare invece gli altri suoni senza alterarli.
Alcuni microfoni a condensatore da studio più evoluti montano dei filtri antipop integrati.
Il filtro antipop è uno strumento fondamentale per chiunque voglia realizzare registrazioni vocali pulite e professionali, che siate dei cantanti o degli youtuber, dotarvi di un filtro contro le consonanti esplosive darà una spinta in più alle vostre riprese e vi avvicinerà alla perfezione.
Non è fondamentale avere un filtro costoso, potete anche costruirlo in casa e l’effetto sarà molto simile a possedere uno industriale, la differenza sostanziale sta nel braccio, infatti gli antipop acquistati possono essere regolati in qualunque posizione senza afflosciarsi, è molto difficile rendere questo stesso effetto con il fai da te casalingo.
Se contate di utilizzarlo molto vi consiglio di acquistarlo già pronto.
I migliori filtri antipop – Guida
Per quelli tra di voi più pigri o in cerca di una soluzione professionale per il proprio studio, ecco di seguito la lista dei migliori filtri antipop sul mercato.
Neewer NW(B-3)
- Studio Microphone Mic Wind Screen Pop Filter Mask
- Inoltre il vostro messaggio sarà forte e chiaro, e il temuto bannunciando il suono di issaggio e quindi la lettera "S" e la "B" esplosion air e il display "P" microphone pop.
- Doppio strato, pratico e facile da usare.
- Strumento essenziale per registrazioni, parlare e cantare.
- Esso contribuirà a garantire che il vostro numero di passi udibili e facili da capire.
Ecco qui il più comune tipo di filtro antipop, ottimo per chi non ha particolari pretese o esigenze.
Il Neewer è uno dei modelli più venduti sul mercato, e ci sarà un perché, a volte è importante scegliere bene anche quando si spendono pochi euro.
Estremamente economico ma molto efficace.
Dotato di braccio snodabile che tende a resistere anche ad usi intensivi, ne ho due in studio da parecchi anni e non mi hanno ancora lasciato a piedi.
La maggior parte dei filtri anti-pop in questa fascia di prezzo monta colli molto economici che non riescono a mantenere bene la posizione e materiali scadenti che finiscono per provocarne la rottura nel giro di pochi giorni.
Tra le varie opzioni a basso costo la Neewer sembra la marca più affidabile.
Consigliato per chi vuole spendere poco e avere un prodotto che fa il suo dovere.
TiGree, buono anche come filtro windscreen
- Studio Microphone Mic Wind Screen Pop Filter Mask
- Inoltre il vostro messaggio sarà forte e chiaro, e il temuto bannunciando il suono di issaggio e quindi la lettera "S" e la "B" esplosion air e il display "P" microphone pop.
- Doppio strato, pratico e facile da usare.
- Strumento essenziale per registrazioni, parlare e cantare.
- Esso contribuirà a garantire che il vostro numero di passi udibili e facili da capire.
Il Tigree è un altro ottimo filtro antipop, però non è circolare, quindi non va interposto tra noi e il microfono bensì intorno a questo in modo che abbracci la capsula e in questo modo lo protegga da vicino.
Buono anche per proteggere da disturbi ambientali, funziona in parte come un windscreen praticamente.
E’ un efficace sistema per ridurre il disturbo provocato dal vento e dalle consonanti esplosive prodotte durante il canto o il parlato.
Per montarlo è molto semplice, basta calzarlo dall’alto verso il basso sopra al nostro microfono, ci penseranno i due elastici integrati ai sui bordi a tenerlo fermo.
Le prestazioni sono comparabili a quelle dei modelli più costosi, è un ottimo compromesso per chi avesse bisogno di un filtro pop e di un wind screen per proteggere il proprio microfono a condensatore magari in riprese all’aperto.
InnoGear, ottimo compromesso qualità prezzo
- Strati migliorati: gli strati migliorati bloccano le sbalzi d'aria e quindi distribuiscono la pressione dell'aria rimanente, in modo che l'esplosione sia facilmente contenuta.
- Collo di cigno regolabile: il supporto in metallo a collo di cigno supporta completamente il peso del filtro e lo mantiene in posizione. È possibile regolare l'angolo e la distanza tra lo schermo e il microfono.
- Compatibilità universale: il supporto per morsetto girevole a vite regolabile con impugnatura antigraffio può essere fissato a bracci di montaggio tubolari o supporti per microfono (diametro massimo: 1,6 pollici).
- Applicazione: eliminare i temuti suoni sibilanti e lisping che si verificano quando si pronuncia la lettera "S" e blocca quegli antiestetici "suoni esplosivi" che seguono "B" e "P".
- Facile da montare e smontare: staffa girevole per una facile installazione.
Ecco un’altra alternativa economica, aiuta a trattenere le goccioline di saliva che potrebbero altrimenti compromettere seriamente il microfono, soprattutto se si tratta di modelli costosi.
Costruito con materiali molto buoni nonostante il prezzo ridotto, anche questo è molto durevole, lo usa un mio amico in studio e mi dice che resiste bene nel tempo.
Anche il supporto è molto affidabile e permette una regolazione a 360 gradi senza dare in mano quell’effetto “cinesata”, un buon prodotto.
, doppia schermatura
Ecco un antipop interessante anche se più costoso, il K&M 23956 Popkiller ha un nome accattivante che mantiene quello che promette.
Buono per chi vuole fare sul serio, lavora in modo molto soddisfacente ad eliminare il fastidiosissimo effetto “pop”, lasciando fuori dal filtraggio tutte le altre consonanti.
A differenza dei filtri più economici sembra che tenda a essere più pulito sulle sibilanti, lasciandole passare in maniera leggermente più naturale, parliamo ovviamente di dettagli in questo caso, dato che nei filtri antipop la differenza tra un modello e l’altra non è così rilevante come ad esempio per i microfoni.
Ha una sede ricurva a V che garantisce un ottimo grip sull’asta.
Possiede un doppio filtraggio in nylon, a differenza di altri modelli che ne montano uno soltanto.
Robusto nei materiali plastici di cui e composto e molto resistente e solido nelle sue parti di metallo, fabbricazione di ottima qualità con cura dei dettagli.
In conclusione
Nell’audio come nella vita ricordate che non ci sono regole, vince chi ha il coraggio e la forza di sperimentare, si può registrare una grandissima traccia vocale con uno Shure 57 usato acquistato al mercatino a 20 euro o viceversa con un Neuman vintage da 8’000 euro si può ottenere una registrazione debole e inutilizzabile.
Se avete in studio la Callas, per bontà di Dio utilizzate il vostro miglior microfono a condensatore con il miglior preamp disponibile (e se possibile registrate su nastro), la storia della musica e le orecchie di tutti vi ringrazieranno per l’Eternità.
Ma per il resto ricordate che nella musica contano la performance e il momento, l’attimo. Non perdete troppo tempo a studiare il microfono giusto, l’angolazione giusta a cui sistemarlo per avere la configurazione che avete visto in quel determinato video.
Fatevi un favore e concentratevi sulla musica, allenate l’istinto che è qualcosa di dimenticato oramai, e tenete sempre bene a mente che molti grandi dischi del passato sono stati registrati in un’unica stanza, con un un unico microfono, in un unico take mentre si suonava tutti insieme.
L’interplay tra musicisti e l’intensità della performance è tutto quello che conta per fare un grande disco. Oltre ovviamente a una grande canzone.
Se avete dei grandi musicisti a disposizione, la registrazione e la produzione saranno le armi finali per far risplendere la performance, portarla a grandissimi livelli di splendore e consegnarla così alla storia.
Non perdete troppo tempo a cercare il microfono perfetto, usate le orecchie e imparate a Suonare.
Alla prossima miei E amiche
Giovanni.
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