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Migliori terrari per Tartarughe 2024
Contenuti della pagina:
1. MPS Kleo Box
Questo habitat per tartarughe offre tutto lo spazio necessario per una vita tranquilla è dotata di tutti gli accessori per i nostri amichetti.
La vasca è completamente realizzata in plastica azzurra doppio strato che garantisce un buon isolamento dall’esterno in modo tale che non si surriscaldi ed è anche facilissima da svuotare perché è robusta e non si piega anche da piena.
Le sue dimensioni sono di 31 x 58 x 31 cm adatto quindi a esemplari di piccole dimensioni, dotata di una piccola spiaggetta in plastica con palmette decorative, dove le tartarughe possono riposarsi e mangiare.
Il coperchio è realizzato in plastica trasparente e filtrante che limita la quantità di raggi ultravioletti che possono raggiungere l’habitat e ha la parte superiore a celle aperte per garantire tutta la reazione necessaria e impedire al gatto di raggiungere le tartarughine.
Si chiude facilmente utilizzando due pratiche levette di sicurezza a scatto e realizzate in plastica per mettere al sicuro le tartarughine anche nel caso in cui la vaschetta vada spostata.
Non è dotata però di sistemi di regolazione della temperatura e quindi può servire un tappetino su cui appoggiarla, soprattutto in inverno.
Tutte le parti sono smontabili e lavabili separatamente per igienizzare la vaschetta ed eliminare tutte le tracce di muffe e parassiti che potrebbero costituire una severa minaccia per le tartarughine.
I vani sotto la penisola sono accessibili per le tartarughe e montate per assicurare che non ci sia rischio che si possano incastrare mentre esplorano l’habitat in cerca di uno spuntino o di un angolo più fresco.
2. Imac Dafne Beach
Una tartarughiera perfetta per animaletti che vogliono esplorare tanti spazi, costituita da due componenti simmetriche, in plastica trasparente virata sull’azzurro per tagliare i raggi ultravioletti e garantire più pace e tranquillità.
Le sue dimensioni sono di 54 x 39 x 27 cm e ci sono ben tre sportelli per gli accessi delle luci quando è necessario e uno grande al centro per l’areazione e per la manutenzione.
Non è dotato di sistema di riscaldamento o di ricambio dinamico dell’acqua a pompa Ma grazie al fatto che è completamente stagno si può pulirla svuotandola nel lavandino.
Al centro campeggia una bellissima isola con 4 scivoli e tutto lo spazio libero sotto per permettere alle tartarughine di divertirsi ed esplorare.
3. Tartarughiera GEORPLAST
Un habitat a vaschetta aperta con dimensioni di 43,5x34x11 cm dotato un’isola con palme in plastica rimovibili.
Può essere tranquillamente pulita e igienizzata, svuotandola direttamente, mentre le tartarughe aspettano in un contenitore più piccolo.
La sua struttura aperta garantisce tutte ricambio necessario di aria che le tartarughine, ma potrebbe essere poco adatta per quelle particolarmente agitate e desiderose di esplorare fuori dei confini della loro vaschetta.
Non è dotata di sistema di ricircolo dell’acqua e di regolazione della temperatura, quindi può essere necessario un tappetino, oppure di installazione di un set di lampade per regalare più comfort agli animaletti di casa.
4. Terrario Planet Eco Kit
Una variante di questo articolo è rappresentato dal tartarughiere di terra Planet Eco Kit.
Questo modello, rispetto al precedente, si contraddistingue in quanto caratterizzato da materiali leggermente più resistenti.
Le dimensioni sono leggermente superiori e pari a 60x40x28 cm. Le pareti sono realizzate con un vetro leggermente scivoloso che impedisce alla tartaruga di arrampicarsi e quindi di riuscire a scavalcare il bordo del terrario.
Inoltre, il vetro è di tipo temperato, ovvero il calore non farà aumentare la temperatura all’interno del terrario, evitando, perciò, che la tartaruga possa avere quella sorta di sensazione di malessere che potrebbe essere tutt’altro che piacevole per lo stesso animale.
E’ possibile suddividere con grande facilità l’ambiente interno del terrario, in questo modo potremo ricavare la zona in cui metteremo a disposizione le scorte di cibo e quella in cui la tartaruga cercherà riparo o riposerà.
5. Terrario Repiterra
Un altro modello molto semplice di terrario è Repiterra, realizzato interamente in truciolato, materiale solido e isolante.
Il truciolato sarà in grado di proteggere la nostra tartaruga da eventuali sbalzi termici, soprattutto se spostiamo il terrario dall’interno all’esterno della nostra casa.
Il materiale isolante ci permetterà di spostare senza troppe preoccupazioni il terrario per consentire all’animale di godere dei benefici dell’esposizione ai raggi solari.
Inoltre, è un ottimo prodotto da valutare nel caso in cui volessimo tenere il rettile all’esterno.
Il pratico coperchio consentirà di evitare il pericolo dei predatori alati, come i falchi e altri uccelli rapaci, e grazie alla resistenza del truciolato e alle dimensioni di questo terrario, topi, ratti e animali striscianti non potranno recare danno all’animale.
Il truciolato, inoltre, previene che all’interno del terrario la temperatura possa essere influenzata da fattori esterni, in quanto sia calore eccessivo che freddo verranno completamente assorbiti dal legno.
Il vetro ci permetterà, invece, di controllare la nostra tartaruga. Questo prodotto rappresenta una scelta ideale se vogliamo offrire alle nostre tartarughe sicurezza e comfort anche all’esterno.
Le dimensioni di questo terrario sono 120x60x60 centimetri. Nonostante sia un prodotto validissimo, il truciolato potrebbe risultare meno resistente qualora dovesse bagnarsi o comunque entrare a contatto con altri liquidi.
Inoltre, il peso eccessivo del terrario potrebbe impedirci di spostarlo con semplicità, dettaglio assolutamente da non sottovalutare.
Pertanto, tenendo in considerazione queste caratteristiche, dovremo valutare, in base alle nostre esigenze se questo terrario rappresenta per noi uno strumento ideale o se optare in favore di altri prodotti che potrebbero rispondere con maggiore efficacia alle nostre richieste.
Domande Frequenti
Differenza tra tartarughe terrestri e tartarughe d’acqua
Le tartarughe terrestri, appartenenti all’ordine delle testuggini, sono dei rettili che, a differenza delle tartarughe d’acqua vivono in un ambiente di terra.
Le tartarughe di terra presentano un robusto carpace dorsale, sono animali docili, tranquilli e silenziosi.
Esistono diverse specie di tartarughe terrestri, che si distinguono per longevità, dimensioni e colori. Le tartarughe terrestri, o testuggini, possono essere allevate sia al chiuso che all’aperto. Le specie diffuse che vivono in zone con clima tropicale potranno vivere all’aperto solo in estate.
Quelle diffuse nelle fasce climatiche temperate possono essere tenute all’esterno anche tutto l’anno. Questo dipende anche dalle condizioni dell’area in cui vengono allevate.
Le tartarughe terrestri possono essere mantenute in buone condizioni di salute e riprodursi, purché ci siano le seguenti condizioni: spazio sufficiente, adeguata qualità del substrato, un corretto rapporto temperatura/umidità e particolari attenzioni per quanto riguarda la qualità del cibo e la pulizia.
Come tenere le tartarughe di terra?
Questi affascinanti animali non hanno bisogno di particolari cure, ma necessitano comunque di una sana ed equilibrata alimentazione a base di vegetali, che ne facilita il processo digestivo, e di un ambiente idoneo e accogliente in cui vivere.
Una dieta sbilanciata potrebbe provocare gravi carenze di calcio, gravi e visibili deformazioni del carapace, malformazioni scheletriche, micosi e batteri, scarse difese immunitarie, predisposizione a patologie virali e peso corporeo insufficiente per superare la fase del letargo.
Tartarughe e testuggini non hanno denti, ma dispongono di un robusto e tagliente becco corneo con il quale strappano a pezzi il cibo, spesso aiutandosi con l’ausilio delle zampe anteriori.
Le tartarughe terrestri ingeriscono gli alimenti senza masticarli. La digestione è lenta e il passaggio dall’esofago allo stomaco e quindi all’intestino può richiedere diverso tempo.
Le tartarughe terrestri sono pressoché tutte vegetariane. Erba di campo, ortaggi e verdure rappresentano la base della loro dieta. L’assortimento del cibo verde utilizzabile per nutrire questi rettili è molto vasto ed è buona norma variare il più possibile la dieta.
Sono animali erbivori che in natura si nutrono di piante ed erbe selvatiche che trovano nel loro cammino. Tra le erbe preferite dalle tartarughe terrestri troviamo: tarassaco, piantaggine, crescione, erba medica, trifoglio, cicoria, radicchio e scarola. E’ possibile somministrare della frutta, purchè non si esageri. Tra i tipi di frutta consigliati troviamo: fragole, lamponi, more, albicocche, fichi e ciliegie (da somministrare con parsimonia in quanto non facilmente digestibili).
Vanno, invece, assolutamente evitati i mangimi per altre specie animali, la pasta, il pane, i legumi, la parte verde delle patate e dei pomodori, che contiene solanina, tossica per questi animali.
Tra le razze più conosciute troviamo la Testudo Hermanni (testuggine di Hermann), la Testudo Graeca (testuggine Graeca) e la Testudo Marginata (testuggine Marginata). La testuggine di Hermann è la tartaruga di terra più comune in Italia e in tutta l’area mediterranea. Si tratta di un esemplare di piccola taglia; può raggiungere al massimo i 23 cm di lunghezza ma, generalmente, le sue dimensioni rimangono più contenute.
Questa testuggine è molto longeva e può vivere in natura anche per più di cento anni. La testuggine Graeca è anch’essa diffusa nella zona mediterranea e in Italia, ma si tratta di una specie protetta, per cui esistono particolari regolamentazioni e prelevarla in natura è vietato.
La testuggine Marginata è presente prevalentemente in Sardegna e in altre isole del Mediterraneo ed è caratterizzata da dimensioni superiori (può arrivare a misurare anche 45 cm di lunghezza) e da squame che sporgono dal carapace e che la rendono facilmente riconoscibile. La si può acquistare presso un allevamento certificato. Per riconoscerla basta guardare le zampe, che in questa razza presentano dei piccoli prolungamenti cornei.
Le razze più rare sono, invece, la Testudo Horsfieldii e la Testudo Kleinmanni. La Testudo Horsfieldii è chiamata anche testuggine delle steppe, testuggine russa o testuggine di Horsfiel e le sue sei sottospecie vivono tutte in Asia. la Testudo Kleinmanni (testuggine egiziana) è presente esclusivamente in alcune regioni tra Libia, Egitto e Israele. la specie è a rischio di estinzione in natura ed è rarissima.
La mia esperienza con le tartarughe di terra
La mia personale esperienza con questi splendidi animali dura da più di vent’anni. La mia prima tartaruga mi è stata regalata in tenera età e da allora ho sviluppato una passione per questi rettili che persiste a tutt’oggi. Di seguito parlerò di tutto ciò che ho imparato negli anni, sperando che possa fungere da ausilio a chi non ha molta esperienza o comunque per dare il mio contributo anche a quelle persone che sono sempre alla ricerca di nuovi consigli.
I terrari sono degli speciali ambienti in cui accogliere le tartarughe terrestri qualora si vogliano ospitare in casa. Il terrario per le tartarughe di terra è indispensabile al fine di garantire a questi rettili sicurezza e protezione, in quanto si tratta di animali particolarmente docili e indifesi.
Le tartarughe di terra e la torba
Le testuggini hanno bisogno di un luogo molto spazioso e con la giusta umidità. Il substrato dovrebbe essere abbastanza profondo, in modo da consentire alla tartaruga si scavare per ripararsi, andare in letargo ed estivare, composto da terriccio, sabbia, argilla o torba.
La scelta del terreno in questo caso è molto importante. Un mix tra terra, torba e sabbia è l’ideale. La torba è un deposito composto da resti vegetali impregnati d’acqua che, a causa dell’acidità dell’ambiente, non riescono a decomporsi del tutto.
Grazie a queste proprietà, la torba è in grado di mantenere un giusto equilibrio di umidità, necessario per la salute della tartaruga. La sabbia in questo caso è utile per controbilanciare l’umidità della torba e dare al terreno il giusto equilibrio grazie alle sue proprietà termoregolabili e drenanti. Un eccesso di umidità potrebbe favorire l’insorgere di muffe e batteri, mentre un ambiente troppo secco non è adatto per la salute dell’animale.
In natura questi rettili abitano in foreste, boschi, sottoboschi e bassa vegetazione. È un habitat complesso, fatto di terra, di luce solare, di erba, di cespugli. In generale, lo spazio all’aperto è sempre preferibile. E’ possibile collocare il terrario in giardino, in terrazza o in balcone. Il terrario interno è indispensabile per i mesi invernali, durante i quali le tartarughe vanno in letargo e sono più vulnerabili.
A causa dei vegetali esotici, degli altri animali domestici, del poco spazio a disposizione e del clima differente, molto spesso i nostri ambienti non sono sempre il luogo ideale in cui accogliere le tartarughe terrestri ma grazie ad alcuni accorgimenti e un pizzico di impegno potremo cercare di ricreare un ambiente accogliente e consono alle esigenze dell’animale. La prima regola, dunque, è la seguente, lo spazio dedicato alla nostra tartaruga deve imitare quanto più possibile il suo habitat naturale.
E’ molto importante che il terrario sia spazioso, abbia la giusta umidità e che, in caso di assenza di luce diretta del sole, venga installata una speciale lampada a raggi UVB, che faciliterà la sintetizzazione della vitamina D e, di conseguenza, l’assimilazione del calcio, indispensabili per la salute di questi rettili. D’altra parte, dobbiamo garantire anche una zona d’ombra in cui gli animali possano ripararsi in caso di caldo eccessivo.
Il terrario deve garantire la sicurezza della tartaruga. Ad esempio, se vogliamo collocare l’animale in giardino, l’area esterna dovrà essere recintata, al fine di evitare possibili attacchi di predatori.
Per quanto riguarda la mia personale esperienza devo dire che non ho riscontrato particolari difficoltà nella gestione e convivenza con altri animali domestici. Ho avuto e possiedo tutt’ora cani e gatti che si sono sempre rivelati amichevoli o neutrali nei confronti delle mie tartarughe. D’altro canto, un cane particolarmente robusto (come ad esempio un molossoide) potrebbe rappresentare un pericolo per il rettile.
Un morso violento o forti traumi da impatto (un cane giocherellone potrebbe scambiare la nostra amica per un gioco) potrebbero danneggiare il carpace o il piastrone della nostra tartaruga, con conseguenze anche drammatiche. Anche i gatti potrebbero rappresentare una minaccia per le tartarughe e diversi animali selvatici. Pertanto è sempre bene valutare attentamente i rischi e delimitare la zona destinata alla tartaruga tramite appositi recinti.
Ovviamente, più tartarughe vogliamo accogliere, maggiore dovrà essere lo spazio a loro disposizione.
Un altro aspetto da non sottovalutare è la resistenza, il peso e il materiale del terrario. Il terrario deve essere abbastanza solido e robusto in modo da non subire danni ma, al tempo stesso, non deve risultare troppo pesante da spostare. In commercio esistono terrari di ogni genere e dimensioni, in vetro, in legno, in plexiglass, in truciolato, ecc.
I materiali e le dimensioni vanno scelti in base alle esigenze personali e dell’animale. Se possediamo più una tartaruga, un terrario più spazioso sarà sicuramente l’ideale per concedere la giusta condivisione di spazio tra i rettili.
Se, invece, abbiamo optato per un solo esemplare, un terrario di medie dimensioni sarà più che sufficiente. Se disponiamo di un giardino, possiamo allestire un vero e proprio paradiso per il nostro animale, recintando la parte esterna e collocando all’interno di essa un piccolo terrario in legno in cui ripararsi o da spostare in casa durante i periodi più freddi dell’anno. Il legno è un ottimo materiale se si sceglie di far vivere l’animale all’esterno. E’ isolante e naturale.
Se, invece, abbiamo poco spazio e desideriamo tenere la tartaruga in casa, un piccolo terrario di vetro sarà la soluzione migliore. Generalmente, è preferibile far convivere almeno due esemplari, in modo tale da evitare che la tartaruga viva una vita solitaria, un aspetto che non va sottovalutato.
Maschi e femmine di tartarughe, se possibile, andrebbero tenuti separati. Se preferiamo tenere le tartarughe in uno stesso ambiente, è consigliabile che ci sia un maschio ogni 3 o 4 femmine, per evitare che queste siano esageratamente assillate da violenti e continui corteggiamenti.
Lo stesso vale per i piccoli, i quali andrebbero separati dagli adulti.
Le tartarughe adorano scavare la terra e non solo ai fini del letargo. Spesso, durante i periodi di caldo eccessivo, esse si rifugiano o si sotterrano in attesa di climi più miti.
Questa strategia viene denominata estivazione. Durante l’estivazione escono alle prime ore del giorno o nel tardo pomeriggio per godere dei gradevoli raggi solari. In genere, in questi periodi non si alimentano o se lo fanno mangiano piccole quantità di cibo. Essendo degli animali eterotermi, le tartarughe vanno in letargo durante i mesi invernali.
Il letargo consiste in un atto di protezione in cui il metabolismo rallenta. In questo periodo, l’animale si rifugia in un angolino, solitamente cercando protezione sotto la terra e le sue funzioni vitali rallentano. Il letargo, però, rappresenta anche un periodo critico, in cui l’animale non sempre riesce a difendersi bene dalle minacce esterne di virus e batteri. Spesso le tartarughe si risvegliano dal letargo presentando patologie respiratorie. Un modo per evitare che questo succeda è cercare di garantire un buono stato di salute sia precedentemente, sia durante il periodo del letargo.
Come costruire un terrario in casa?
La tartaruga ha bisogno di sentirsi al sicuro. Per questo è fondamentale mettere a sua disposizione un riparo.
E’ possibile creare dei rifugi vegetali con del fieno, dei cespuglietti o addirittura inserire all’interno del terrario delle vere e proprie casette per tartarughe. Oltre che essere funzionali, questi elementi sono decorativi e sarà divertente allestire la nuova casetta della tartaruga, personalizzarla, abbellirla e goderne dell’effetto finale.
Ove decidessimo di creare la casetta con il fai da te, consiglierei di creare il tetto ispezionabile o removibile. In questo modo avremmo maggiore accessibilità per la manutenzione e la pulizia e potremmo controllare meglio la tartaruga nel periodo del letargo senza disturbarla eccessivamente.
Le tartarughe terrestri sono animali particolarmente curiosi ed esploratori e si arrampicano con facilità, nonostante non siano particolarmente agili. Bisogna prestare attenzione a eventuali fughe, una buona recinzione evita che l’animale si allontani o che altri possano mettere a rischio la sua incolumità. Oltre a installare una staccionata in legno, sarebbe conveniente rafforzare la recinzione con della rete metallica. In questo modo, oltre a prevenire fughe o intrusioni di altri animali, eviteremo che il rettile possa arrampicarsi e di conseguenza ferirsi. Una buona copertura orizzontale, invece, è utilissima contro gli uccelli rapaci che rappresentano una minaccia per le tartarughe terrestri, specialmente se queste sono piccole. Sarà sufficiente coprire l’area con della rete metallica leggera per garantire la sicurezza della tartaruga.
La vegetazione all’interno del terrario o del recinto non è un fattore da sottovalutare. Nel caso disponessimo di molto spazio potremmo sbizzarrirci nel creare vere e proprie composizioni floreali che fungano da riparo. Potremmo addirittura mettere all’interno del recinto delle piante aromatiche o far crescere l’erba di campo di cui le tartarughe sono ghiotte.
E’, inoltre, molto importante mettere a disposizione dell’animale erba alta, arbusti o ramoscelli, saranno un ottimo ausilio in caso di ribaltamento. Il discorso cambia totalmente se la nostra idea è quella di optare per una soluzione casalinga. Avremo a disposizione meno spazio e, di conseguenza la vegetazione sarà più scarsa ma non per questo meno funzionale.
Se decidessimo di allargare il nostro allevamento di tartarughe avremmo bisogno di sufficiente spazio per permettere alla tartaruga di deporre le sue uova. Il numero di uova deposte per ogni covata varia a seconda della specie e anche dall’età della tartaruga.
In media, comunque, si contano dalle quattro alle sei uova per covata. In genere la deposizione avviene nelle ore più fresche della giornata quindi la mattina presto o la sera. Quando arriverà il momento della schiusa, la piccola tartaruga romperà il guscio dall’interno e inizierà la sua uscita che potrebbe durare anche diverse ore. Il cucciolo, infatti, non lascerà completamente l’uovo fino a che non avrà assorbito completamente tutto l’albume che rappresenta la sua unica fonte di nutrimento per le prime ore di vita.
Il sesso dei nascituri è fortemente influenzato dalla temperatura di incubazione delle uova. A temperature più elevate, infatti, si ha una maggiore incidenza di nascita di femmine, mentre a temperature più basse nascono più maschi. Non bisogna mai scendere al di sotto dei 25 gradi o superare i 34 gradi se non si vuole correre il rischio di uccidere gli embrioni.
In climi caldi o sufficientemente temperati, potremo lasciare tranquillamente le tartarughe di terra all’aperto. Se invece viviamo in un luogo in cui le temperature invernali scendono sotto lo zero, è necessario spostare la tartaruga in un luogo in cui la temperatura non sia inferiore ai 4/5 gradi.
In caso di un esemplare particolarmente debilitato o malato è utile evitarne il letargo. In questo caso dovremo preparare un terrario con temperature diurne intorno ai 25-26 gradi e notturne non inferiori a 18-19 gradi, posizionando una lampada riscaldante ad emissioni di raggi UVB in un lato del terrario e un substrato di terriccio da mantenere leggermente umido.
Vediamo di seguito alcuni modelli di terrari, i materiali e le loro particolarità.
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